La Locanda dei Girasoli
Un pranzo speciale o, meglio, un pranzo fatto da ragazzi con sindrome di down e disabilità cognitiva che hanno imparato nuovi modi di relazionarsi e acquisito competenze nella organizzazione di eventi. Questo grazie al progetto “Special Food” de La Locanda dei Girasoli sostenuto dal Gruppo Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Fondazione CESVI, attraverso il Programma Formula. Obiettivo del progetto è stato quello di rinforzare le competenze tecniche e relazionali di giovani con disabilità di Roma grazie all’inclusione sociale e lavorativa nel settore del catering e nell’organizzazione di eventi. Grazie al progetto Special Food, è stato possibile riprendere il servizio catering, sospeso nel corso dell’emergenza Covid-19, e integrare 15 ragazzi con sindrome di Down, di Williams e altre disabilità cognitive.
Special Food è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da gennaio a marzo 2023 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi, sono stati raccolti oltre 30mila euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo.
I ragazzi hanno avuto la possibilità di rafforzare le proprie attitudini ed acquisire nuove conoscenze teoriche e competenze pratiche nel settore del catering: progettazione e organizzazione di eventi, scelta e programmazione dell’erogazione del servizio, cura della mise en place e l’ambientazione degli spazi, attività di assistenza e soddisfazione ai clienti.
«Con questo progetto, la Locanda dei Girasoli continua il suo incessante percorso di integrazione e la battaglia per abbattere il muro della diffidenza, rispetto a ciò che non conosciamo. Grazie a Intesa Sanpaolo e CESVI – spiega Stefania Scarduzio, Presidente de la Locanda dei Girasoli - siamo riusciti a far coniugare l’aspetto di crescita individuale dei ragazzi coinvolti e dei loro familiari che è il primo passo per quello che molti definiscono “inclusione sociale”, ma che deve portare come conseguenza ad un inserimento lavorativo delle persone coinvolte».
La Locanda dei Girasoli
Il percorso formativo, appena concluso, ha previsto 100 ore complessive di lezione suddivise in 7 moduli, con attività teoriche e prove pratiche, dando modo ai ragazzi di sperimentarsi in equilibrio tra il sapere, il saper essere ed il saper fare, tra conoscenze ed abilità, tra ingegno e capacità innovative. I ragazzi hanno ricevuto a supporto dispense, video, coaching personale e, al termine, un certificato di qualifica di competenza.
«Siamo orgogliosi di aver reso possibile questo importante progetto che intercetta le situazioni di fragilità, in particolare delle periferie, e agisce concretamente per favorire iniziative di inclusività sociale delle fasce più deboli – sottolinea Cristina Motta, Executive director direzione filiale digitale Intesa Sanpaolo –. La generosità delle persone, insieme alle contribuzioni della Banca, ha permesso di raggiungere l’obiettivo di raccolta fondi».
Il progetto ha supportato 15 giovani con sindrome di Down e disabilità intellettive sopra i 18 anni, di cui un terzo donne, con personalità e capacità in linea con l’attività ristorativa. Alcuni di loro sono già formati ed altri, malgrado siano diplomati alla scuola alberghiera, non hanno mai fatto pratica sul lavoro. Prima dell’emergenza Covid-19, alcuni di questi giovani erano già impegnati nelle attività di ristorazione della Locanda e hanno potuto così continuare la loro esperienza professionale insieme ai nuovi inserimenti di persone con disabilità intellettive, disoccupati o inoccupati, selezionate attraverso la raccolta di curriculum e colloqui psico-attitudinali e motivazionali.
«Quest’importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG. Il progetto “Special Food” è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi», aggiunge Roberto Vignola, Vice direttore generale di Fondazione CESVI.