giovedì 20 aprile 2023
La famiglia del piccolo siriano che ha commosso l’Italia si è trasferita in Germania
Il piccolo Mustafa e il padre all'arrivo a Siena

Il piccolo Mustafa e il padre all'arrivo a Siena - Alessio Mamo

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La famiglia El Nezzel, arrivata in Italia dalla Siria nel gennaio 2022 e accolta prima a Siena dalla Caritas diocesana e in seguito presa in carico dai servizi sociali del Comune di Budrio, nel Bolognese, ha deciso di lasciare il nostro Paese per recarsi in Germania. Il nucleo familiare era arrivato in Italia per curare il piccolo Mustafa, nato mutilato a causa degli effetti del gas nervino, e suo padre Munzir, anche lui con una gamba mutilata a causa di una bomba.

La loro storia era salita alla ribalta delle cronache grazie a una foto che li ritraeva insieme, a giocare nonostante il contesto della guerra.

Ora, la famiglia ha liberamente scelto di lasciare il percorso che le era stato riservato per le cure, e cercare nuova fortuna in Germania. In questo Paese alcuni media hanno commentato la notizia come un fallimento del loro percorso in Italia. Per questo il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, la prima diocesi a muoversi per aiutare la famiglia, ha voluto commentare il fatto, evidenziando come «il piccolo Mustafa e tutta la sua famiglia sono e resteranno sempre nei nostri cuori e non vogliamo entrare nel merito della loro scelta», ricordando poi come «il sistema Siena ha dato una risposta meravigliosa dal punto di vista umano e professionale, a partire dagli operatori Caritas, fino alle persone di tutte le istituzioni coinvolte, come ad esempio la direzione e gli operatori sanitari delle Scotte, e in ultimo, ma non per importanza, le tante singole persone che hanno dato un concreto segno di solidarietà».

«Il periodo di permanenza a Siena - ha aggiunto - doveva essere di preparazione e stabilizzazione della famiglia per il successivo trasferimento a Budrio, dove sono stati presi in carico dai servizi sociali comunali e dal centro protesico. Nei mesi in cui sono stati accolti dalla Caritas diocesana a Siena è stato fatto un grande lavoro da parte degli operatori che hanno vissuto accanto a loro giorno e notte, creando un rapporto familiare e di amicizia, determinante in casi di questo tipo, come testimoniato da messaggi e video scambiati nei mesi successivi e come sta ancora avvenendo con altri nuclei familiari siriani ospitati dalla diocesi».

«Vogliamo ricordare anche - ha concluso il cardinale Lojudice - la grande generosità dei senesi, che hanno donato fondi per il sostegno della famiglia e in particolare per le cure del piccolo Mustafa. Di questa somma raccolta, escluse tutte le spese sostenute per i loro bisogni e le loro necessità, restano al momento circa 30.000 euro, versati su un conto di Chianti Banca dedicato a questo scopo specifico. Appena avremo un contatto la Caritas del luogo in cui sono stati accolti, resteranno a disposizione delle necessità del piccolo Mustafa».

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