L'ospedale Fatebenefratelli a Milano (Foto Omnimilano d'archivio)
Allarme "Balena blu" anche a Milano. La denuncia arriva dal comando provinciale dei carabinieri e dall'ospedale Fatebenefratelli che stanno affrontando il caso di una ragazza che sarebbe stata raggiunta dal «gioco» che indurrebbe al suicidio.
Una sfida che dalla Rete accompagnerebbe (ma non ci sono prove che esista veramente una regia predefinita) i giovani in pericolose prove che minerebbero il loro equilibro rendendoli vulnerabili. A Milano una ragazza, sulla cui identità il riserbo è ovviamente assoluto, era giunta a metà del percorso previsto. Una serie di prove di coraggio sempre più difficili ed estreme che si concludono con la richiesta - o l'ordine - del suicidio di chi sta "giocando".
“La Balena blu dura diversi giorni e comincia con prove blande per arrivare ad atti di autolesionismo” ha detto il colonnello del Carabinieri Canio Giuseppe La Gala, che ha aggiunto: “Se un adulto dovesse accorgersi di comportamenti strani che potrebbero essere collegati ad una di queste prove deve rivolgersi subito alle forze dell'ordine”. Il colonnello è intervenuto stamani alla firma del protocollo contro il cyberbullismo sottoscritto da Carabinieri, Ufficio scolastico regionale e Fatebenefratelli.
Per questo motivo è stata attivata una chat di WhatsApp al numero 348.25.74.166 rivolto soprattutto alle famiglie o anche a giovani in cerca di spiegazioni, per rispondere alle domande di chi vuole un aiuto concreto e qualificato.
Le vittime di questo fenomeno sono minori tra i 9 e i 17 anni e possono essere aiutati anche da Onlus come Pepita il cui presidente Ivano Zoppi spiega: “Ragazzi, fermatevi davanti a chi vi dice che per provare brividi occorre mettere in pericolo la propria sicurezza e la propria vita e non date retta a chi cerca di convincervi a superare delle sfide in cui si distrugge la propria vita e quella degli altri che vi stanno attorno”.