«Per combattere il fenomeno dei roghi di rifiuti è assolutamente necessario l’invio dell’esercito per la vigilanza e il piantonamento dei luoghi dove più spesso vengono appiccati. E si sa bene quali sono. Proprio per questo bisognerebbe blindare coi militari gli accessi a questi luoghi». L’affermazione perentoria è di Aldo De Chiara per cinque anni capo del pool per i reati ambientali della Procura di Napoli e da pochi mesi avvocato dello Stato presso la Procura generale di Salerno. Uno dei maggiori esperti di contrasto agli inquinatori. «Noi del pool ci siamo occupati più volte dei roghi – ricorda –, ma purtroppo non sempre con risultati positivi. O la polizia giudiziaria ha la fortuna di giungere in flagranza del reato oppure le indagini difficilmente hanno esiti positivi perché non è agevole individuare i responsabili. Per questo, insito, è fondamentale la prevenzione e il controllo».
Quali iniziative avete preso in questo senso?A gennaio avevo convocato i dirigenti delle Forze dell’ordine e della polizia municipale dei comuni interessati dal fenomeno dei roghi, per individuare i luoghi dove si registrano più incendi. Questo per organizzare poi meglio gli interventi.
Se il contrasto è difficile certamente un’idea di chi ci sia dietro ai roghi ve la sarete fatta.Le motivazioni sono tutte criminali. La più grave è quella dell’imprenditore che, non potendo pagare lo smaltimento dei suoi rifiuti rispettando le leggi, si rivolge a chi li brucia illegalmente e a prezzi stracciati.
Ma chi sono questi imprenditori?Sono imprenditori anche dalla faccia per bene che, soprattutto in questa fase di crisi, si rivolgono a persone più che discutibili...
E la camorra?Non c’è dubbio che dietro a questi fatti ci sia una regia camorrista.
Per i controlli il prefetto di Napoli ha chiesto ai sindaci un maggiore impegno.Le parole del prefetto sono assolutamente condivisibili. Purtroppo i sindaci su questo tema non sono attenti o per oggettive difficoltà o per inconfessabili motivi.
E cosa potrebbero fare?Ricordo che molte delle aziende che smaltiscono in modo illegale sono "in nero". É nei loro confronti che i sindaci potrebbero intervenire, anche solo in via amministrativa. Ne hanno la facoltà ed è un loro preciso dovere.