giovedì 23 maggio 2024
All'incontro promosso dall'Ambasciata di Albania presso la Santa Sede gli interventi di padre Benanti, Malan, Talia ed altri esperti. L'ambasciatrice Frangaj: «Per noi un aiuto a entrare nell'Ue»
IA alleata e non nemica. Ma serve l'etica
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Quando si parla di Intelligenza artificiale, il pensiero più che alle opportunità corre ai rischi. Ad esempio quelli per la democrazia o per l'informazione, sottoposta al bombardamento delle fake news. Ma ci sono anche potenzialità molto grandi nell'uso di questa risorsa. Come ha ricordato padre Paolo Benanti della Pontificia Università Gregoriana, uno dei massimi esperti del settore, molto dipenderà dalle convinzioni etiche di chi la utilizza. Dall'Albania, ad esempio, viene un caso di uso positivo dell'IA. Il Paese transadriatico, ha detto l’ambasciatrice presso la Santa Sede Majlinda Frangaj, «è in assoluto il primo Paese a utilizzare l’intelligenza artificiale come assistente per completare la procedura di adesione all’Unione Europea e, in questo senso, è destinata a fare da apripista per tutti gli altri Stati».

La diplomatica è stata infatti l'organizzatrice principale dell'incontro dal titolo “Intelligenza artificiale e intelligenza umana a confronto” che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma, all’interno della Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra la Minerva, una delle sedi istituzionali del Senato. All’incontro, pensato come momento di confronto sul tema oggi più dibattuto, hanno preso parte esperti del settore e giornalisti, introdotti - nelle vesti di "padrone di casa" da Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia a palazzo Madama e moderati da Manuela Tulli, vaticanista dell'agenzia Ansa. Durante il suo discorso introduttivo, l’Ambasciatrice Frangaj ha anche sottolineato come in l’Albania, quello dell’intelligenza artificiale, sia un tema all’ordine del giorno, non solo come strumento per velocizzare il percorso di integrazione europea, ma anche per ridurre la corruzione locale.
Tra gli altri interventi quello del professor Domenico Talia dell’Università della Calabria, che ha esplorato il versante educativo del machine learning, della scienziata Francesca Panessa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che ha ricordato le grandi potenzialità dell'IA in ambito astrofisico, e di Blerina Sinaimeri in tema di innovazioni e sfide future della bioinformatica. Mentre il vaticanista di Avvenire, Mimmo Muolo si è soffermato sul tema della buona comunicazione ai tempi dell’intelligenza artificiale, facendo riferimento soprattutto al Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale per la pace. Secondo il Pontefice, infatti, l’intelligenza artificiale dovrebbe essere un aiuto e non un sostituto dei processi della mente. Così da mantenersi alleata dell'uomo e non suo potenziale nemico o addirittura oppressore.

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