venerdì 16 gennaio 2015
Il Guardian: nascerà fra 3 anni a Manchester, per 40-60 alunni (anche part-time). Una responsabile: «Strategia anti-bullismo». Educazione o apartheid?
COMMENTA E CONDIVIDI

Cospicui investimenti pubblici per anni sull’educazione nelle scuole al rispetto delle diversità e alla non discriminazione delle persone omosessuali non sono bastati. E in Inghilterra si sta prendendo atto che la strada imboccata non è quella giusta: ma la rotta che si è deciso di seguire è quella di un isolamento di ragazzi e ragazze che si dichiarano gay con la creazione di scuole ad hoc. La prima scuola "specializzata" dovrebbe nascere nel giro di 3 anni nel centro di Manchester. Ne dà notizia il quotidiano inglese «The Guardian» che parla di 40 alunni a tempo pieno e altri 20 part-time ammessi da scuole "tradizionali". «Non intendiamo creare una piccola enclave separata dal mondo – spiega Amelia Lee, direttore strategico dell'associazione Gioventù Lgbt del Nord-Ovest –: noi lavoriamo con 9.000 alunni della scuola statale e 1.000 insegnanti ogni anno per aiutare a educarli sull’omosessualità». Ma i persistenti episodi di bullismo nelle scuole, che riguardano anche ragazzi e ragazze omosessuali, starebbero convincendo le autorità scolastiche d’oltremanica a intervenire separando gli studenti che si dicono gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (Lgbt) dagli altri per un percorso formativo separato, a tempo pieno. «Si tratta di salvare vite umane»; dice senza mezzi termini Lee. «Malgrado leggi che vogliono proteggere le persone gay dall’omofobia – aggiunge – la verità è che specialmente nelle scuole il bullismo è ancora incredibilmente diffuso e fa sì che i giovani si sentano isolati e alienati». Una lezione anche per l’Italia: per fare esattamente il contrario. Perché questa vicenda è la dimostrazione che leggi speciali non servono, che la partita educativa va giocata su un altro piano, che i corsi a una sola direzione non sortiscono gli effetti sperati, anzi, e che in fondo a questa china ostinata non resta che l’incredibile idea dell’apartheid, che contraddice peraltro la giusta esigenza di non trattare nessuno come un caso a parte per effetto di una sua qualunque diversità.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: