Sono 36, secondo dati non ufficiali provenienti da un
monitoraggio del Consiglio d'Europa, le donne uccise in Italia
per motivi di genere nei primi sei mesi del 2014. Sebbene anche
un solo femminicidio dovrebbe far gridare allo scandalo, se si
confronta il dato con le 134 vittime del 2013, la tendenza sembra
chiaramente al ribasso. E lo stesso si può dire se si prende in
esame il primo semestre dello scorso anno, periodo in cui i
femminicidi sono stati 72. Siamo di fronte a una diminuzione
esattamente del cinquanta per cento, riporta il Redattore sociale.
Per quanto riguarda altri paesi, in Regno Unito si registrano 64
femminicidi nella prima metà di quest'anno, mentre in Spagna le
vittime di violenza di genere sono 31 e in Portogallo 24 (per
questi ultimi due paesi si parla di dati ufficiali, ma mentre in
Spagna si ha una riduzione di un caso, in Portogallo le donne
uccise sono aumentate di quattro).
La notizia del sensibile calo dei
femminicidi in Italia arriva proprio alla vigilia dell'entrata in vigore
della Convenzione di Istanbul sulla Violenza Contro le Donne, e
dovrebbe essere vista come incoraggiante. I dati del Consiglio
d'Europa sono sostanzialmente confermati anche dalla Casa delle
donne di Bologna, l'associazione che realizza i report presi
maggiormente come riferimento in Italia. Cristina Karadole, che
per la Casa delle donne cura la ricerca, afferma che il loro
conteggio tra gennaio e giugno ammonta a 38 casi, ma nello stesso
tempo invita alla cautela: "Noi siamo sempre molto attente a
utilizzare dati aggiornati all'ultima ora, perchè non c'è il
tempo di controllarli, confrontarli e verificarli", ha detto a
Redattore sociale.