In sella alla 2 ruote. Dal 6 al 15 giugno 2014, da Torino a Venezia: è il "VenTo bici tour 2014". Una pedalata in 10 tappe e 16 eventi lungo il corso del Po, una kermesse per sollecitare le istituzioni a realizzare il progetto "Vento": 679 chilometri di ciclabile tra le 2 città, adagiati accanto al corso del grande fiume con una "deviazione" facoltativa sul Naviglio pavese.
Un modo alternativo per far tappa a Milano, magari proprio durante Expo 2015. E una possibilità per collegarsi anche ad altre ciclabili già esistenti, per esempio alla Torino - Nizza o alla Peschiera del Garda (Verona) - Mantova. Non sono fantasticherie. Il progetto c’è. Lo ha studiato il Politecnico di Milano, attraverso quello stesso gruppo di lavoro che in questi giorni ha spento i computer per inforcare i bicicli.
Ma se già la percorrono, questa via, perché bisogna intervenire? «Dell’intero tragitto - spiega il team "Vento" - ora solo 102 chilometri sono pedalabili in sicurezza». E cioè su piste riservate alle 2 ruote. «Tutti gli altri - precisa - diventeranno vere e proprie ciclabili solo dopo lavori mirati».
Nello specifico: «Per 284 chilometri bisognerebbe sistemare il tracciato sugli argini, per 148 mettere in campo interventi tutto sommato semplici e solo per 145 programmare lavori impegnativi». Il costo totale dell’opera, secondo le stime del Politecnico, si aggira sugli 80 milioni («Quanto servono per 2 chilometri di autostrada»). Ma sempre secondo le proiezioni di chi l’ha studiata, questa infrastruttura potrebbe essere il «motore di una nuova green economy da 100 milioni annui a vantaggio delle 12mila aziende agricole, delle 300 attività ricettive e dei 2000 esercizi commerciali attivi sul tracciato».
Dunque un progetto vincente per i soggetti chiamati a concretizzarlo: Stato, 4 Regioni, 12 Province, Enti fluviali e Comuni vari. A fare il tifo per loro, quasi 200 istituzioni e oltre 3.700 italiani: quelli stessi che hanno ufficialmente sottoscritto un documento con la richiesta di realizzare la grande ciclovia. Per capire i termini della questione: se ogni ente promuoverà i lavori sul tratto di sua competenza, sarà la più lunga del sud Europa. Diversamente, continuerà a illudere i ciclisti con tratti protetti che ogni poco o tanto abdicano a tratti veicolari.
Il "VenTo bici Tour 2014" parte da Moncalieri (Torino): nel pomeriggio di venerdì 6 giugno inaugurano la kermesse una mostra itinerante, la sottoscrizione di nuove adesioni al progetto e animazioni fino a tarda serata. Sabato 7 la prima pedalata piemontese, il giorno successivo l’arrivo in Lombardia. Lì, a eccezione dell’Oltrepò pavese a ovest e mantovano a est, è un continuo avanti e indietro dall’Emilia: il grande fiume segna il confine naturale tra le 2 regioni, e la carovana pedalante non può certo non ripartire equamente le sue soste.
Ma se ogni tappa è pari occasione per promuovere "VenTo" nelle località "generate" dall’antico Eridano, quella di sabato 14 a Ferrara ben può considerarsi speciale: alle 10.45 porta il suo saluto Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Poi di nuovo in sella verso il Veneto, con l’arrivo al capoluogo lagunare domenica 15. E sarà "Sveglia la tua bici", un simpatico flash mob alla presenza delle autorità veneziane. Per maggiori informazioni, www.progetto.vento.polimi.it