Se soltanto la metà dei maturati, dice l'Invalsi, arriva al diploma avendo acquisito le competenze di base in matematica, abbiamo un problema. Che va affrontato già alle scuole medie. Parte (anche) da qui, il progetto Hop Hands-On-Physics, promosso da Fondazione Agnelli, Istituto nazionale di fisica nucleare e Cern di Ginevra, con il sostegno di Intesa San Paolo e Stellantis Foundation, per l'innovazione didattica nelle materie scientifiche (Stem) nelle scuole medie in tutta Italia.
Il progetto, completamente gratuito, prevede una prima fase di formazione degli insegnanti di matematica e tecnologia, con l'obiettivo di formare duemila docenti entro il 2025. Il secondo pilastro dell'iniziativa è il kit didattico e sperimentale, che sarà donato ai docenti e alle scuole che aderiranno al progetto. Si tratta di una grande scatola modulare che contiene tutto il materiale necessario a svolgere una serie di piccoli esperimenti in classe su quattro argomenti, legati al curricolo di scienze delle scuole medie: il metodo scientifico, la pressione, la luce e la carica elettrica.
Ognuna delle quattro unità didattiche incluse nel kit contiene numerose attività per presentare agli studenti i concetti chiave necessari a capire un argomento. La prima unità didattica (La Scatola Misteriosa) permette di familiarizzare con il metodo scientifico sperimentale. La seconda unità didattica (Pressione) esplora i concetti di densità, pressione e vuoto e il fenomeno del galleggiamento. La terza unità didattica (Luce) si propone di esplorare le proprietà principali della luce, la sua composizione, il concetto di colore come energia dei fotoni e l’interazione luce-materia. Infine, la quarta unità didattica di Hop affronta il concetto di carica elettrica, l’interazione tra cariche elettriche e le principali proprietà di elettrostatica.
«Il progetto Hop offre agli studenti un’opportunità straordinaria di apprendere la fisica in modo semplice, divertente e affascinante, seguendo il metodo usato dagli scienziati nelle loro ricerche», sottolinea la direttrice del Cern, Fabiola Gianotti. Mentre il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, ricorda che «la ricerca internazionale e la nostra esperienza suggeriscono che una metodologia più diretta, esplorativa, che parta dall’indagine e dalla sperimentazione per mettere a fuoco i concetti e le teorie scientifiche, può aiutare gli apprendimenti, aumentando l’interesse e diminuendo l’ansia che spesso lo studio delle materie scientifiche genera». «Il futuro della nostra società è nelle mani delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi - ribadisce, infine, Antonio Zoccoli, presidente dell'Infn -: mettere a loro disposizione gli strumenti intellettuali necessari per formarsi come cittadine e cittadini critici, consapevoli e indipendenti è un nostro dovere e una nostra responsabilità».