Un'organizzazione che favoriva
l'immigrazione clandestina in Europa, con sbarchi in Italia, è
stata scoperta dalla Squadra mobile di Catania e dallo Sco. La
polizia di Stato ha arrestato 11 eritrei. Il gruppo criminale a
carattere transnazionale operava in Italia, Libia, Eritrea e in
altri Stati nordafricani. L'inchiesta della Procura di Catania
ha fatto luce anche su un naufragio che ha provocato la morte
di 244 persone. L'inchiesta è partita dopon alcuni articoli sui barconi spariti, tra cui quello pubblicato il 30 settembre scorso su Avvenire, che aveva denunciato la sparizione di una barca con 244 persone a bordo ascoltando i parenti che li aspettavano in Italia.
Gli 11 eritrei arrestati devono
rispondere di associazione per delinquere finalizzata al
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'inchiesta, chiamata "Tokhla", ossia
'sciacallo' in eritreo, è stata condotta dalla Squadra Mobile
di Catania con la collaborazione dello Sco di Roma, della
polizia federale tedesca e delle Squadre Mobili di Roma, Milano
e Trapani. In particolare, Maeaho Tesfamariam, con base in
Libia, è ritenuto tra gli organizzatori delle traversate dallo
Stato nordafricano e uno dei responsabili del viaggio finito
con il naufragio del 27/28 giugno e la morte di 244 persone.In Italia termininali dell'organizzazione sono stati
individuati a Catania, in Lombardia e nel Lazio, con compiti di
supporto logistico ai migranti ed agli scafisti in arrivo dalla
Libia per aiutarli a fuggire prima dalla Sicilia e poi
dall'Italia verso altri Stati del Nord Europa.
Tra maggio e settembre 2014, secondo gli inquirenti, il
gruppo ha organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiane.
A Catania in un appartamento di via di Prima 60, all'interno di
un vano-sottotetto, sono stati trovati nove stranieri,
sedicenti cittadini somali, di cui 8 minorenni, rinchiusi in
attesa che i loro parenti inviassero denaro per il loro
trasferimento nei paesi del Nord Europa. L'affittuario del
locale, Yemane Andemarian, 38 anni, è stato arrestato per
sequestro di persona e favoreggiamento dell'immigrazione
clandestina. L'appartamento veniva utilizzato per 'custodire' i minori che venivano sequestrati in attesa del pagamento del prezzo della traversata per poi farli 'filtrare' verso i luoghi di destinazione, presso parenti in altre zone d'Italia o d'Europa.