venerdì 9 gennaio 2009
Arrivate le modifiche al testo. A sorpresa al posto degli aiuti alle famiglie (per favorire di più i nuclei con figli, meno aiutati dei single nel testo iniziale)arriva la promessa generica di un aumento degli assegni familiari con i risparmi che verranno dal tetto ai mutui. Non cambia nemmeno il bonus energia.
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Colpo di scena sugli aiuti alle famiglie in funzione anti-crisi. Il bonus previsto dal decreto varato a fine novembre non cambia più: al posto delle modifiche promesse (per favorire di più i nuclei con figli, in proporzione meno aiutati dei single dal testo iniziale) arriva la promessa di un futuro aumento degli assegni familiari. Promessa generica, perché allo scopo saranno destinati i risparmi che verranno durante l’anno dalla norma sul tetto del 4% ai mutui variabili (qui erano stati stanziati 250 milioni, forse destinati però a non servire visto il calo dei tassi di mercato).Non si tratta dell’unica novità di rilievo. Sono ben 30 le proposte firmate dai relatori del decreto, che saranno votate fra oggi e domani per consentire al provvedimento di andare in aula lunedì. Ma che non fanno cambiare idea al Pd: anzi, per il ministro-ombra dell’Economia, Pierluigi Bersani, «se questo fosse l’assetto finale, per noi è una presa in giro». Infatti c’è solo una "norma-ponte" per gli ammortizzatori sociali (al di là dell’aumento a un miliardo per la cassa integrazione "in deroga"), da tutti indicati come necessari in questa fase: mancando ancora l’ok di Ue e Regioni, si dispone un rinvio a un futuro decreto interministeriale sulle «modalità di utilizzo» dei fondi strutturali Ue oggi destinati alla formazione, che il ministro dell’Economia, Tremonti, vorrebbe invece "convertire" a questo fine.È poi una sorpresa in negativo l’assenza di modifiche, più volte annunciate, allo sgravio Irpef del 55% sui lavori per il risparmio energetico: per ora resta anche la discussa retroattività che limita fortemente il beneficio per chi ha fatto già i lavori nel 2008 (ci sono però emendamenti di singoli deputati che chiedono di cancellarla). Così come non c’è traccia della proposta, di marca leghista, per invertire l’onere della prova sugli studi di settore. Infine arrivano solo 20 milioni, "sottratti" alla società di riscossione tributi Equitalia, per il sostegno ai titolari di redditi bassi che vivono in affitto. A quest’ultima norma dovevano andare i fondi previsti per il tetto ai mutui, ma poi è prevalsa la destinazione per gli assegni familiari. Capitolo, questo, su cui l’unica specifica è che le eventuali somme in più dovranno «valorizzare le famiglie più numerose o con portatori di handicap», ma anche «una tendenziale assimilazione» (apprezzata dalla Lega) fra gli assegni dei lavoratori dipendenti e quelli per gli autonomi che si siano però adeguati agli studi di settore.Un’altra modifica punta, indirettamente, a favorire il "vizio" dei giochi: in pratica più sale la raccolta delle slot machine e meno gli operatori dovranno pagare di tasse, con aliquote a scalare dal 12,6% all’8% per chi incrementa la raccolta di più del 65%. Previsti infine pieni poteri alle "conferenze di servizi" nelle grandi opere pubbliche.
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