venerdì 8 settembre 2023
Un cittadino indiano aveva scippato una 90enne della catenina d'oro. Durissima la reazione dei passanti: un pestaggio da Far West, immortalato dalla telecamera di un telefonino
Il quartiere Quarticciolo, dove è avvenuto il pestaggio

Il quartiere Quarticciolo, dove è avvenuto il pestaggio - ANSA

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Calci e pugni a ripetizione sferrati anche con la vittima già a terra e visibilmente stordita. Una gragnuola di colpi terribile, usando anche un casco da motociclista, ad accanirsi su un cittadino indiano di 26 anni, salvato dal linciaggio solo dopo alcuni interminabili minuti e con l’arrivo dei carabinieri, dopo il pestaggio a sangue perché resosi responsabile poco prima dello scippo di una catenina a una donna di 90 anni. Il tutto, immortalato in un video girato da un palazzo della zona e ora diventato virale, si è verificato nella mattinata di giovedì nella zona tra via Ostuni e via Manfredonia a Roma, nel quartiere del Quarticciolo, uno dei più tristemente conosciuti nella Capitale per lo spaccio di droga.

E il giovane di origine indiana, secondo quanto ricostruito più tardi dagli investigatori, si era recato da quelle parti proprio in cerca di una “dose” ma, non avendo i soldi necessari a pagarla, ha scippato la donna della catenina d’oro che portava al collo. Una scena che non è passata inosservata agli occhi di alcuni ragazzi del quartiere, che hanno subito circondato e bloccato lo scippatore dietro alcune auto in sosta e poi lungo la strada, dopo il primo vano tentativo della vittima di sfuggire al raid; un pestaggio da Far West che, proprio come documentato dal video, ha conosciuto una escalation di violenza, anche con mosse da arti marziali. E quando tutto sembrava finito e la vittima, pur barcollante, cercava di allontanarsi, dopo 3-4 minuti di questa giustizia fai da te e con alcune donne che imploravano di smetterla, ecco che invece sopraggiungeva un altro giovane, ancor più deciso a regolare i conti con l’indiano e subito spalleggiato da altri due coetanei, facendo arrivare ad almeno una decina il numero delle persone coinvolte. Nel video si nota anche un altro ragazzo che transitava con lo scooter, fermarsi all’improvviso lasciando il mezzo in strada per partecipare al pestaggio.

Nel frattempo, come detto, arrivava una pattuglia dei carabinieri della vicina caserma della Compagnia Casilina, mentre gli autori del raid punitivo si dileguavano in tutta fretta. I militari dell’Arma hanno quindi portato i primi soccorsi alla vittima del pestaggio che ha riportato la frattura del setto nasale ed è stata accompagnata al Policlinico Tor Vergata per le cure del caso; poi il borseggiatore è stato identificato in caserma e questa mattina è comparso davanti al giudice che, con il rito direttissimo, ha intanto disposto il divieto di dimora a Roma.

Ma allo stesso tempo i carabinieri hanno avviato le indagini per risalire a tutti gli autori dell’aggressione. Il video, che ha subito iniziato a fare il giro della Rete e in cui si sente distintamente la voce della donna che lo ha girato preoccuparsi più che altro che gli aggressori non danneggiassero l’utilitaria del figlio parcheggiata poco distante, è stato acquisito dagli investigatori proprio per cercare di dare un nome ai picchiatori, che invece il volto dell’efferatezza lo hanno già mostrato tutto.

Il drammatico episodio ripropone ancora una volta l’emergenza sociale che arriva da alcuni quartieri popolari di Roma, con la Chiesa e le istituzioni che cercano comunque di rispondere. La parrocchia dell’Ascensione di Gesù Cristo, infatti, è diventata un punto di riferimento per il rione, con varie attività portate avanti dai religiosi dehoniani che ne hanno la cura e che da tempo hanno deciso di vivere in mezzo alla gente e ai loro problemi. Attiva, come in tutta la periferia romana, anche la Comunità di Sant’Egidio. Da circa un anno, inoltre, è attiva una “Casa di quartiere”, con tanto di sportello per i diritti dei cittadini e un emporio solidale dell’associazione Età Libera.

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