Referendum sulle trivelle: a pochi giorni dal voto (domenica 17 aprile) si infiamma il dibattito politico, ma non solo. Il presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi entra con decisione nel dibattito - serrato - tra la posizione degli astensionisti, che hanno come obiettivo quello di far mancare il quorum del 50%, e quella dei promotori del sì o del no. Al referendum sulle trivelle "si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d'identità del buon cittadino", ha detto dunque Grossi, interpellato durante la conferenza stampa dopo la relazione annuale. Nessun riferimento diretto alla posizione del premier Matteo Renzi che invece ha sostenuto la legittimità di esprimersi al referendum mediante l'astensionismo, ma una presa di posizione forte in nome di un "dovere civico". "Nell'urna ognuno esprime il proprio convincimento - ha aggiunto il presidente della Consulta - ma partecipare al voto fa parte della carta d'identità del cittadino". Giovedì scorso il premier Matteo Renzi al Tg2 in merito al referendum del 17 aprile aveva spiegato che chi è contro il sì al referendum "può votare no o, più efficacemente non votare, lo prevede la Costituzione". "Chi voterà sì, voterà per bloccare le piattaforme che già ci sono" e la conseguenza sarà "non solo il licenziamento di undicimila persone ma anche il fatto che dovremo comprare petrolio e gas dai petrolieri arabi e russi" aveva aggiunto il premier. "L'esercizio del voto resta, dunque, dovere civico, anche in un periodo in cui di voti democratici se ne vedono troppo pochi. Ringrazio, allora, il presidente della Corte Costituzionale Grossi per averlo ricordato in vista del referendum sulle trivelle", ha commentato il deputato di Fi Francesco Paolo Sisto.