Un altro colpo basso al "pacchetto gioco d’azzardo" approvato col decreto Sanità. Nonostante lo strumento della decretazione d’urgenza contro il dilagare delle ludopatie, il giro di vite sulla pubblicità e le norme a tutela dei minori - anche sul fumo - non entrano in vigore immediatamente, ma solo nel 2013. «Temevamo l’invadenza delle lobby», commentano nel Pd. «Evitato il disastro», esultano invece gli operatori che auspicano comunque modifiche in Parlamento «per rendere il testo più digeribile». In sede di conversione in legge, insomma, i portatori di interessi forti annunciano battaglia per depotenziare ulteriormente il decreto. A proposito di slittamenti: rimandato alle calende greche anche l’aumento dal 12 al 20% di succo di frutta nelle aranciate, previsto nello stesso decreto Sanità: dal gennaio 2013 è rinviato a sei mesi dall’esito della notifica alle autorità europee. Protesta la Coldiretti: «Presi in giro agricoltori e consumatori», che avrebbero avuto «200 milioni di kg di arance in più nel bicchiere». Per la "stretta" su gioco e sigarette bisognerà dunque aspettare ancora. I divieti saranno effettivi dal 1° gennaio 2013. C’è tutto il tempo insomma per ulteriori modifiche. Nel testo, arrivato ieri alla firma del presidente della Repubblica, si confermano i pro e i contro già emersi. Il limite di 500 e poi di 200 metri inizialmente previsto tra sale-scommesse e scuole, ospedali, oratori è sparito a favore di un generico concetto di «prossimità». Vietato l’ingresso nelle sale-gioco per i minori. Sugli spot in tivù, non c’è una fascia oraria protetta (in origine 16-19,30) ma il divieto nei programmi (e nei cinema) prevalentemente rivolti ai giovani, anche via internet. Resta l’indicazione su tagliandi, schedine e sale gioco dei rischi di dipendenza e delle reali possibilità di vincita. Almeno 5mila i controlli l’anno nei locali. Slittano al prossimo anno anche le multe per i tabaccai che vendono sigarette e tabacco ai minori, senza chiedere i documenti. «È un inizio di attenzione – dice il ministro della Salute Renato Balduzzi – in un settore che prima non era disciplinato», per interrompere «il trend in ascesa del gioco patologico». E confessa: «Spero che il decreto non sia stravolto». «È un grave arretramento – dice Margherita Miotto del Pd – siamo molto delusi e insoddisfatti per l’alleggerimento dei vincoli per la pubblicità. Temevamo l’invadenza delle lobby: timori fondati». «Per noi era meglio vietare ogni forma di pubblicità, ma, vista la direzione diversa, va strettamente regolamentata», commenta Luca Borgomeo, presidente Aiart che giudica «ridicole le scritte minuscole su alcuni spot: "gioca responsabile"».Di tutt’altro tono le parole di Nicola Tani, vicedirettore di Agipronews, agenzia stampa giochi a pronostico e scommesse: le modifiche «evitano il disastro», anche se resta «l’impatto negativo del mutato atteggiamento del governo che, dopo anni di sostengo alla crescita del gioco, per la prima volta si muove in senso contrario». L’abolizione dei 200 metri evita «la chiusura in massa delle sale» ma restano rischi di «perdite dell’erario» e «di posti di lavoro». Critiche perfino sul divieto di accesso ai minori nei locali: «Allontanerà le famiglie per le quali molte sale organizzavano servizi di baby sitting». Insomma: «Il ministro ha vinto una sua battaglia», ma come finirà la guerra è da vedere: «Ci aspettiamo modifiche in Parlamento».
Slitta al 2013 il giro di vite su spot e sale vietate ai minori, Miotto (Pd): «Arretramento grave, temevamo l'invadenza delle lobby». I gestori: «Evitato il disastro, ora testo va reso più digeribile». Multe salate anche per chi vende sigarette ai minori. L'AZZARDO NON È UN GIOCO, VAI AL DOSSIER >>
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