Tragedie senza fine nel Mediterraneo. Sono ancora alti i titoli sul barcone della vergogna e i suoi 45 morti che ecco arrivare un'altra notizia di morte. Una settantina di migranti risultano dispersi nel naufragio di un gommone avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. La notizia, resa nota dall'Unhcr che ha
raccolto le testimonianze di alcuni superstiti, è stata
confermata dalla procura di Catania che ha aperto un'inchiesta.
La notizia è stata appresa dagli
operatori dell'Unhcr presenti in Sicilia, attraverso le
testimonianze di alcuni dei 27 sopravvissuti al naufragio,
arrivati ieri nel porto di Catania a bordo della nave Orione
insieme ad altre centinaia di profughi.
Su queste dichiarazioni sono state avviate indagini da
squadra mobile e Capitaneria di porto di Catania, coordinate dal
procuratore Giovanni Salvi. "Secondo gli elementi fin qui
raccolti - afferma Salvi -, il naufragio sarebbe avvenuto per le pessime
condizioni del gommone, che era sovraffollato. Sul natante
infatti risulta che si trovavano 101 persone".
"Indagini avviate dalla Squadra Mobile di Catania e dalle
Capitanerie di Porto fanno ritenere che vi siano una settantina
di dispersi nel naufragio, dal quale si sono salvate 27 persone
soccorse da un mercantile", continua Salvi, che precisa: "queste
informazioni sono provvisorie e dovranno essere oggetto di
ulteriore verifiche".