Sono ormai "intollerabili" le
"dimensioni" assunte dal fenomeno della corruzione nel
nostro Paese. L'allarme viene dal Guardasigilli Andrea Orlando
che sottolinea l'intreccio tra corrotti, corruttori e
"associazioni mafiose", nonchè gli "effetti devastanti"
sull'economia italiana e la fiducia del cittadino.
Illustrando i risultati raggiunti nel 2014 nel settore
giustizia, oltre alle riforme varate e quelle ancora in
cantiere, il ministro non ha mancato poi di affrontare il tema
del terrorismo internazionale: è "ineludibile" l'introduzione
di "nuove misure" per la lotta al terrorismo, poichè "la
crescente minaccia del terrorismo internazionale - ha detto
Orlando - pone, con urgenza, l'obbligo di una verifica
sull'efficacia dell'attuale assetto normativo in una
prospettiva di un incisivo rafforzamento dei sistemi di
prevenzione e di repressione su questo delicatissimo fronte".
Il Guardasigilli ha aperto la sua relazione - tappa che
prelude alle cerimonie di inaugurazione dell'Anno giudiziario
che si svolgeranno nel fine settimana - ricordando il "lavoro e
l'incoraggiamento" del presidente Napolitano sulle riforme per
la giustizia. Orlando ha poi affrontato il tema carceri - con
un numero di detenuti ormai stabile alle 53mila unità
raggiunto senza ricorrere a provvedimenti di clemenza - nonchè
quello della lentezza dei processi: è in calo, ha detto, il
numero di cause pendenti, che si attestano sotto la soglia dei
5 milioni. Il percorso riformatore, bloccato per anni da
"scontri" e "polemiche" è ancora in atto: dalla prescrizione
alla custodia cautelare, al falso in bilancio fino alla
responsabilità civile (riforma, quest'ultima, con cui tutelare
il cittadino ma senza alcuna "finalità punitiva" per i
magistrati). L'appello del Guardasigilli alle forze politiche e
agli operatori del settore è quello di "partecipare al dialogo
e al confronto" per una "sfida comune", fuori da "misere polemiche".