venerdì 12 aprile 2024
Lo studio per il Consiglio nazionale giovani. Emergono però timori su lavoro e parità di genere. Il ministro Abodi: «Accesso al credito per le nuove generazioni, presto incontrerò le banche»
I ragazzi hanno fiducia nel futuro e nell'Europa

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Guerre, crisi energetica, povertà e disoccupazione. Nonostante questo, i giovani italiani non perdono l’autostima: il 71,7% dei soggetti tra 18 e 24 anni e il 68,5% di quelli tra i 25 e i 34 anni ha infatti un indice di fiducia medio alto. È il risultato – sorprendente considerando il momento in cui viviamo - dell'indagine “Indice di fiducia dei giovani” per il Consiglio Nazionale dei Giovani (Cng), presentata oggi 12 aprile dal ministro dello Sport Andrea Abodi, in cui si stima che in Italia, nel 53% degli over 18, prevalgono stati d'animo non negativi e la convinzione che i prossimi anni saranno positivi.

​I risultati: fiducia nell'Europa, meno nella parità di genere

Alla voce delle sorprese c’è sicuramente il pensiero dei giovani in tema di lavoro e formazione: la loro fiducia infatti è molto alta, al 90%. Tuttavia, per 7 giovani su 10 restano i nodi legati agli stipendi, considerati inadeguati, e al rapporto tra lavoro e tempo libero, ritenuto negativo. Inoltre, per ben il 95-96%, in Italia manca la possibilità di avere un contratto stabile e la possibilità di studiare dipende dalle condizioni economiche della propria famiglia. Un altro dato interessante, soprattutto in vista delle elezioni dell’8 e 9 giugno, riguarda la considerazione dei giovani sull’Europa: il 76% di loro nutre infatti un sentimento di fiducia. Infine, il tema parità di genere: secondo tutti gli intervistati la condizione maschile è migliore di quella femminile, variano solo le percentuali: il gender gap esiste per il 58% dei soggetti dai 18 ai 34 anni, mentre la percentuale scende al 43-44% per gli over 35. L’indagine è stata effettuata con il contributo dell’Istituto Piepoli e tiene conto di 15 diversi indicatori, che concorrono all'individuazione di un indice del livello di fiducia dei giovani italiani. L’indice, che ha cadenza bimestrale, permette di comprendere l’evoluzione del pensiero di ragazzi e ragazze nel corso del tempo, individuando anche il peso delle diverse aree – ad esempio lavoro, parità di genere, fiducia nelle istituzioni - nella fiducia complessiva.

Il ministro Abodi ha definito lo studio «uno strumento fondamentale per pianificare le attività di governo, dato che gli indicatori sono sensori che consentono di comprendere lo stato d'animo dei giovani». «Servono fatti concreti per ispirare la fiducia dei giovani, strumenti attuativi che vadano incontro alle loro esigenze», ha aggiunto il ministro. Uno di questi potrebbe essere il miglioramento dell’accesso al credito per ragazzi e ragazze. Su questo punto, lo stesso Abodi ha assicurato che «nei prossimi giorni ci sarà un incontro con Abi, Associazione Banche Italiane, per migliorare, non solo a parole, il rapporto tra le banche e i giovani, che non è un rapporto scontato».

​L'indagine della Cattolica di Milano per l'Ucid

Un’altra indagine sui giovani è quella condotta dal Centro di ricerca sullo Sviluppo di Comunità e la Convivenza organizzativa dell'Università Cattolica di Milano, per conto dell'Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid). Lo studio, concentrato sui ragazzi e le ragazze milanesi, rivela che essi «sono determinati, motivati, capaci di mettersi alla prova pur di raggiungere l'autonomia, personale ed economica». Tuttavia, se da un lato c’è grande entusiasmo e una forte tendenza a investire sulla propria realizzazione, dall'altra non mancano incertezza e spaesamento. La ricerca, realizzata su un campione di 764 giovani tra i 18 e i 28 anni, è stata presentata nella Sala Pirelli della Regione Lombardia. «Il valore di questo studio – ha commentato Elena Marta, direttrice del Centro di ricerca dell'Università Cattolica - consiste nell'essersi messi in ascolto dei giovani, andando oltre gli stereotipi, nonché nell'aver favorito una lettura intergenerazionale del senso del lavoro».

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