Si celebra oggi la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Un evento ecclesiale ma che chiama in causa questioni particolarmente avvertite da tutta la società civile: quelle dell’integrazione e dell’accoglienza. Sono problemi che restano sul tappeto anche se, per effetto della crisi economica, i flussi migratori hanno fatto registrare sensibili flessioni. A livello politico, invece, la questione della cittadinanza non mancherà di interrogare i maggiori leader politici già immersi nella campagna elettorale. "Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza" è il tema scelto da Papa Benedetto XVI per questa 99ª Giornata. Un tema che risente della concomitanza del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e del 60° della promulgazione della Costituzione apostolica
Exsul familia. E che riflette l’opera della Chiesa impegnata a vivere l’"Anno della fede". Benedetto XVI sottolinea la «materna sollecitudine» della Chiesa che, da una parte, «vede le migrazioni sotto il profilo dominante della povertà e della sofferenza, che non di rado produce drammi e e tragedie»; dall’altra parte, però, «la Chiesa non trascura di evidenziare gli aspetti positivi, le buone potenzialità e le risorse di cui le migrazioni sono portatrici». La Chiesa è dunque, più che mai impegnata in quelle iniziative che «favoriscono e accompagnano un inserimento integrale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati nel nuovo contesto socio-culturale, senza trascurare la dimensione religiosa, essenziale per la vita di ogni persona». Per il Papa, inoltre, «il cammino di integrazione comprende diritti e doveri, attenzione e cura verso i migranti perché abbiano una vita decorosa, ma anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la società in cui si inseriscono».