lunedì 7 novembre 2011
​Bandiere a mezz'asta e un momento di raccoglimento, con sospensione delle attività lavorative, a mezzogiorno. Genova celebra così la giornata di lutto cittadino per le vittime dell'alluvione. Scuole ancora chiuse. Questa mattina l'ultimo addio a Angela Chiaramonte, una delle 6 vitime dell'alluvione. 
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Bandiere a mezz'asta e un momento di raccoglimento, con sospensione delle attività lavorative, a mezzogiorno. Genova celebra così la giornata di lutto cittadino per le vittime dell'alluvione. E, mentre prova a fatica a rimettersi in piedi, con le scuole ancora chiuse e il traffico che riprende a fatica per le limitazioni nelle zone colpite dalla tragedia, si prepara a piangere i suoi morti.  Alle 10 di questa mattina, in forma privata, nella chiesa di Santa Margherita di Marassi, si sono svolti i funerali di Angela Chiaramonte, l'infermiera di 40 anni travolta dalla furia del Fereggiano. Dopo le piogge dei giorni scorsi, e l'acquazzone della scorsa notte, è tornato il sole sul capoluogo ligure, ma resta fino alle 18 di stasera l'allerta 2, il massimo grado. C'è il timore che la coda della perturbazione che sta interessando il Nord Ovest scarichi nuovi temporali sulla Liguria.LE POLEMICHEUna mail inviata alle 15.35, quando l'alluvione si era già portato via sei vite, per raccomandare alle scuole "di custodire gli alunni anche oltre il normale orario scolastico". È la "comunicazione-beffa", come la definisce oggi il Secolo XIX, che racconta della "guerra aperta" tra i presidi e il sindaco di Genova, Marta Vincenzi.È l'ultimo atto della polemica sulla mancata chiusura delle scuole, che ha scatenato la contestazione nei confronti del primo cittadino, invitato da più parti alle dimissioni. Ieri le prime ammissioni che qualcosa, nella gestione dell'emergenza - "avrò per sempre quei morti sulla coscienza" - ma anche la ferma intenzione di andare avanti. "Lasciare la città in queste condizioni - ha detto la Vincenzi - sarebbe vergognoso".Nella difesa del proprio operato, c'è anche una circolare che l'amministrazione comunale ha invitato alle scuole il giorno prima della tragedia, riferisce il quotidiano genovese, che parla di un "laconico preavviso dello stato di allerta". Poi la mail del giorno dopo, quando il peggio è ormai già accaduto. Una comunicazione che, per altro, molte scuole non sarebbero state in grado di leggere perché, racconta il Secolo XIX, "le linee Internet erano in tilt".
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