lunedì 28 maggio 2018
Il segretario generale della Cei, intervistato dal Sir, interviene sulla situazione politica ricordando che il prezzo più alto rischia di pagarlo il popolo. In più auspica toni meno conflittuali.
Galantino: vicini a Mattarella, si pensi al bene comune
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Il bene comune deve orientare sempre l'agire politico, anche perché il rischio è che altrimenti il prezzo più alto lo paghi la gente. Ognuno insomma cerca di motivare le proprie ragioni, «ma alla fine si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tanti parlano».

Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei in una intervista al Sir interviene sulla complessa situazione politica di queste ore e conferma la «vicinanza» al presidente Mattarella, che «accompagno con la preghiera». Secondo Galantino, «i momenti di tensione non si superano intensificando la stessa, ma individuando percorsi che non possono essere al di fuori della Carta costituzionale».

Tutti pagano da queste situazioni, la sua sottolineatura, «i poveri ancora di più perché hanno meno tutele. Ma a perderci siamo tutti, come immagine dell'Italia perché all'esterno mostriamo una incapacità a guardare nella stessa direzione». Il vescovo, infatti, ritiene che «ci sia bisogno di un sussulto di dignità da parte di tutti, di attenzione e di voglia di incontro in nome del bene comune».

Dopo la nomina del premier incaricato, il segretario generale della Cei è tornato a parlare del nuovo governo, auspicando «quello che il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, ha detto più volte, e cioè che ci possa essere la volontà di ricucire, di ripartire su basi meno conflittuali guardando al bene comune».

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