venerdì 13 aprile 2012
​Beni mobili e immobili per un valore complessivo di 32 milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore Diego Anemone, figura di primo piano nell'inchiesta per gli appalti G8, a sua moglie Vanessa Pascucci e a suo zio Luciano Anemone.
COMMENTA E CONDIVIDI
Beni mobili e immobili per un valore complessivo di 32 milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore Diego Anemone, figura di primo piano nell'inchiesta per gli appalti G8, a sua moglie Vanessa Pascucci e a suo zio Luciano Anemone. Il sequestro disposto dal gip, Nicola Di Grazia su richiesta dei pubblici ministeri Roberto Felici, Ilario Calò e Sabrina Calabretta è stato eseguito dalla Guardia di Finanza. Il provvedimento è stato disposto sulla base di documenti giunti a Roma da Perugia e Firenze dove sono in corso indagini sul G8. Tra i beni sequestrati per ordine del magistrato, che procede per i reati di appropriazione indebita e riciclaggio, ci sono due palazzine contrassegnate con le lettere G e H e piscine loro annesse facenti parte della Società Sportiva Romana. Si trovano all'interno del comprensorio Salario Sport Village che fu oggetto già di sequestro quando furono organizzati a Roma i Mondiali di Nuoto. Il provvedimento adottato dal gruppo di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Caperna sarà presto all'attenzione del Tribunale del Riesame perché i difensori di Anemone intendono chiedere il dissequestro dei beni essendo stato giudicato esorbitante il valore del patrimonio come fatto dagli inquirenti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: