sabato 15 dicembre 2012
A pieno regime la macchina di Comuni, diocesi e volontari che assicurano posti letto, pasti e assistenza ai più poveri.
Rosarno, in vescovo Milito in visita alla tendopoli
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Neve e ancora freddo al Nord e piogge sparse nel Centrosud, dove si è registrato un lieve aumento delle temperature, mentre Comuni, diocesi e volontari continuano a darsi da fare per dare un tetto ai clochard. Un uomo di 61 anni è morto ieri in provincia di Bergamo colto da infarto mentre stava spalando la neve. Difficoltà agli scali Catullo di Verona-Villafranca (23 voli cancellati) e a Orio al Serio (18). Chiusi alcuni valichi alpini (Forcola, San Marco e Stelvio). In montagna, nel Cuneese, è caduto mezzo metro di neve, in pianura invece 10 centimetri nel Vercellese e 4 a Torino. Caotica la situazione in Liguria, dove le nevicate notturne e il vento forte, soprattutto a Genova e Savona, hanno creato problemi alla circolazione. Difficoltà anche nelle Marche, dove molte strade sono ancora ghiacciate. A Napoli le forti piogge hanno mandato in tilt il sistema fognario, creando code e rallentamenti al traffico. Sotto osservazione il fiume Sarno a causa dei nubifragi che si sono abbattuti nel Salernitano.

TRENTO. Tutti in fila al «km 354» casa cantoniera-dormitorio Abbondante nevicata, ieri a Verona, e numerosi senzatetto hanno bussato alle strutture di accoglienza del Comune, della Caritas e del volontariato, trovando quasi tutti accoglienza. Qualche problema per la sistemazione nella stazione ferroviaria, troppo fredda, che comunque resta una delle risposte all’emergenza. A Venezia il Comune ha chiesto e ottenuto che le Ferrovie dello Stato tengano aperti di notte gli ambienti riscaldati di Mestre. Sono più di un’ottantina i clochard in cerca di un riparo. I volontari li raggiungono ogni notte con coperte e bevande calde, non solo nei centri di raccolta, anche là dove decidono di restare, perché non tutti accettano un tetto. A Trieste la diocesi e il Comune hanno messo a disposizione decine di posti, ma c’è chi preferisce bivaccare in stazione. Andrea Pasini, uno dei volontari della Croce Rossa di Vicenza, rivela che tra le persone soccorse ci sono anche numerosi impoveriti dalla crisi. Magari bevono per riscaldarsi, ma raddoppia il pericolo cui vanno incontro, perché poi cascano. L’unità mobile distribuisce bevande calde e un pacco di viveri. Più di cento i posti che vengono messi a disposizione dalla Caritas. A Udine quei pochi che si rifugiavano negli scatoloni, in qualche anfratto del centro, se non addirittura nei sotterranei dell’ospedale cittadino, si sono convinti a bussare al Fogolar della Caritas. La comunità di don Davide Larice apre anche un bar riscaldato dove, ovviamente, si condivide la parola, non certamente il tajut di vino. A mezza strada tra la stazione e piazza Rossini, a Trento, c’è la casa dei clochard piena all’inverosimile. «Km 354» (dall’indicazione dell’ex casa canntoniera) è il risultato del "miracolo" compiuto dai volontari e dagli stessi utenti che a suo tempo si sono rimboccati le maniche per realizzare il dormitorio (anche grazie a fondi Cei). I posti letto a disposizione sono 15 ma quelli chi non hanno un tetto sono molti di più.

 

Francesco Dal Mas
 
TORINO. Riapre i battenti l'hotel a zero stelle
Container da otto posti, hotel a zero stelle per gli homeless di Torino imbiancata dalla prima neve. Anche quest’anno il parco della Pellerina è tornato a ospitare il villaggio di chi non ha un posto dove dormire: 10.500 passaggi l’anno scorso, 2mila in più del 2010. Sotto la Mole s’è attivata la task force predisposta per l’emergenza freddo dal Comune insieme a Caritas diocesana, parrocchie, cooperative e associazioni. In tutto circa 550 posti letto. Sono 2mila gli homeless nel capoluogo piemontese che si piazza al quarto posto, dietro Milano, Roma e Palermo. È quanto emerge dalla ricerca nazionale realizzata dalla Federazione italiana organismi per persone senza dimora e promossa dal ministero del Lavoro.
 
Con l’arrivo del freddo sono stati aumentati i posti nei dormitori, tra questi 120 sono a disposizione alla Pellerina, nel campo gestito da ranger e Croce Rossa, 24 nella casa di prima accoglienza notturna invernale di corso Tazzoli, e 6 in più nella parrocchia San Luca di via Negarville. Anche quest’anno è attivo il servizio Boa, un pullmino che gira la città di notte. Se sarà necessario, il Comune ha già chiesto alle Ferrovie di poter allestire un dormitorio nell’atrio della stazione di Porta Nuova, come lo scorso anno.
 
Al parco della Pellerina al momento sono occupati ogni notte un’ottantina di posti. Ogni notte c’è la fila per registrarsi, bere il tè in un bicchiere di plastica e sistemarsi per la notte. E il «giovedì c’è la ressa per la cena portata dalla Comunità di Sant’Egidio», spiega Carlo Mura della Croce Rossa. Ogni settimana un medico visita gli ospiti, per evitare il contagio di pulci e scabbia. Si cerca di evitare le risse, anche con l’aiuto delle forze dell’ordine.
 
«Su questo tipo di assistenza non è stato tagliato un euro», sostiene l’assessore al Welfare della giunta Fassino, Elide Tisi. Riconfermati quest’anno i 200mila euro che il ministero mette a disposizione per gestire l’emergenza freddo. «La riuscita di un intervento in questo settore dipende molto dalla collaborazione delle istituzioni con il mondo del volontariato», conclude l’assessoreL. Nei giorni scorsi, l’arcivescovo Cesare Nosiglia ha ricordato l’invito, già raccolto da alcune parrocchie, ad aprire le porte ai senza dimora.

 

Fabrizio Assandri
 
NAPOLI. Aumentati i fondi per 1.500 clochard
 Gimmy Mosé, 60enne clochard egiziano, che di notte dormiva sulle scale dell’Università, è la prima vittima del gelo che sta mettendo a dura prova Napoli. Morto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, era uno degli oltre 1.500 senza fissa dimora che dormono all’addiaccio. Per loro il Comune ha potenziato le nove unità mobili di strada che garantiscono interventi di primo soccorso, distribuiscono bevande calde e generi di conforto offerti dal Banco delle Opere di Carità di Caserta, e anche le coperte donate dall’Aeronautica militare, dall’Asia e da Federalberghi che hanno aderito alla campagna di solidarietà lanciata dal Comune.
 
Inoltre, spiega l’assessore comunale al Welfare Sergio D’Angelo, «abbiamo allestito oltre 100 posti per l’accoglienza notturna accanto agli altri 300 che abbiamo a disposizione» mentre restano aperte fino alle sei del mattino le stazioni della metropolitana di Vanvitelli, Museo e Piazza Dante, tutte in punti strategici. I nuovi posti saranno distribuiti tra il dormitorio pubblico di via de Blasiis, nel centro storico, con la Croce Rossa Italiana che fornirà due tende da campo all’interno del cortile del dormitorio, così da offrire riparo a 30 senzatetto, altri 70 posti saranno disponibili a Fuorigrotta.
 
Il Comune ha stanziato 93 milioni di euro per le politiche sociali di cui 49 sono fondi dell’amministrazione e il resto proveniente da enti e associazioni. Di questo bilancio, circa il 4,5% è destinato ai clochard, con un notevole aumento rispetto all’ultima manovra economica (in precedenza era lo 0,7%). Entro la fine dell’anno è prevista l’apertura di due nuove mense mentre sono in fase di allestimento 2.500 metri quadrati dell’Albergo dei poveri che diventeranno una struttura permanente per l’accoglienza delle persone senza fissa dimora. Un piano che però potrebbe non bastare se aumentassero le richieste. Un rischio non ipotetico poiché, precisa ancora D’Angelo, «alla fine di quest’anno scadrà la proroga per gli sfratti esecutivi. Abbiamo chiesto al Governo di prorogare la scadenza altrimenti altre migliaia di persone, intere famiglie, finiranno in mezzo alla strada». In tal caso già a gennaio potrebbero diventare 2.500 i senzatetto. 
 
È ripresa anche la campagna del Centro Servizi al Volontariato e di Comunicare il Sociale che con 30 volontari l’anno scorso distribuì 2.000 pasti a notte e 3.000 coperte. Commenta il vicepresidente Mariano Anniciello: «Bisogna garantire un Natale dignitoso a chi ha più bisogno».
Valeria Chianese
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