Quattordici anni dopo l'omicidio
del figlio Samuele Lorenzi, in Annamaria Franzoni ci sono ancora condizioni di pericolosità sociale e la donna ha bisogno di una psicoterapia di supporto. Pur non esprimendosi nello specifico
sul rischio che possa o meno nuovamente uccidere, lo sostiene la perizia psichiatrica redatta dal professor Augusto Balloni,
esperto incaricato dal tribunale di Sorveglianza di Bologna di
valutare ancora una volta la personalità della donna per
decidere sulla richiesta di detenzione domiciliare.
La perizia, circa 80 pagine, è il frutto di una decina di
incontri in oltre due mesi e le conclusioni, depositate prima di
Pasqua, saranno discusse martedì in udienza, dove la difesa è
comunque convinta di potersi giocare le proprie carte.
Secondo quanto rivelato dalla trasmissione Quarto grado, la
perizia sostiene che Franzoni, che sta scontando una condanna a
16 anni, è socialmente pericolosa: soffre di un "disturbo di
adattamento" per "preoccupazione, facilità al pianto, problemi
di interazione con il sistema carcerario" perché continua a
proclamarsi innocente. È una sintesi che trova sostanziale
conferma in ambienti giudiziari, anche se da più parti si
stigmatizza la semplificazione di una riflessione che sarebbe
molto più articolata. La perizia era stata conferita a gennaio dal tribunale
proprio per poter decidere sulla richiesta avanzata da Franzoni,
che da alcuni mesi ha ottenuto di poter lavorare all'esterno del
carcere - è impegnata in attività di sartoria in una cooperativa
sociale di una parrocchia - e ha usufruito di permessi per
andare a casa, brevi periodi con il marito e i due figli. Ora
vorrebbe rientrare stabilmente per assistere il figlio minore,
avendo espiato almeno un terzo della pena.