lunedì 12 febbraio 2024
Guzzetti (Cnr): si ricordano le grandi alluvioni, ma i problemi maggiori vengono dai piccoli episodi ripetuti. Coldiretti: dopo la siccità, preoccupano le allerte meteo. Rischi nel 93,9% dei Comuni
La frana di Sarno (Salerno) del 5 maggio 1998

La frana di Sarno (Salerno) del 5 maggio 1998 - undefined

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Danni, vittime, disagi per la popolazione. Le frane sono un fenomeno da cui il nostro territorio non pare abbastanza protetto. E anche le precipitazioni di questi giorni rappresentano un pericolo cadendo su terreni secchi per la prolungata siccità, segnala Coldiretti. Aggiungendo che nel territorio italiano ci sono aree a rischio idrogeologico nel 93,9% dei Comuni. La frana più recente è quella che venerdì scorso ha interrotto la strada che porta a Erve, paese in provincia di Lecco, rimasto isolato per 48 ore. Massi e detriti hanno investito la strada provinciale 181m, colpendo anche due vetture, senza peraltro provocare danni ai passeggeri.

Il paese, di circa 700 abitanti, è rimasto isolato sino a domenica, quando la Protezione civile ha revocato la precedente ordinanza dopo che si sono conclusi i lavori di rimozione dei detriti e le previsioni meteorologiche migliorate hanno condotto la Regione a dichiarare la conclusione dell’allerta arancione. Ma nel corso dell’intero 2023, le frane nel nostro Paese hanno causato dieci vittime, oltre un miliardo di danni, 18 feriti e quasi 1.700 costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Sono numeri registrati nel “Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e da inondazioni”, presentato oggi all’Accademia Nazionale dei Lincei da Fausto Guzzetti, dell’Istituto di ricerca per la Protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Lo scienziato ha messo in evidenza che, se alla mente tornano «solo quattro grandi frane: Vietri sul mare e Maiori (1954), Vajont (1963), Stava (1985) e Sarno (1998)», che hanno provocato ognuna più di cento morti (al Vajont oltre 2mila), in realtà «sono le tante piccole frane a provocare i problemi maggiori e persistenti».

Infatti i dati storici raccolti sul Sito Polaris del Cnr evidenziano che tra il 1973 e il 2022 le frane, spesso di piccola entità, hanno provocato 1.087 vittime tra morti e dispersi, oltre 1.400 feriti e oltre 140mila evacuati e senzatetto in oltre 2.600 località di 1.541 Comuni. «Ogni anno in Italia le frane provocano vittime e danni diretti per oltre 1 miliardo di euro. Una cifra rilevante – ha sottolineato Guzzetti – ma si fa poco per limitare i danni delle frane».

Torna a preoccupare maltempo in arrivo in questi giorni, osserva Coldiretti nel commentare l’allerta meteo in 11 regioni dopo un inverno caldo e secco che ha fatto segnare finora una temperatura superiore di 1,7 gradi alla media storica del periodo 1991-2020. «I forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano – sottolinea la Coldiretti – di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Il maltempo infatti si abbatte su un territorio reso più fragile dalla siccità dopo un 2023 in cui è caduto il 14% di acqua in meno», secondo le elaborazioni Coldiretti su dati dati Isac Cnr.

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