mercoledì 29 maggio 2024
Azione di Sos Mediterranee ieri mattina sul Tevere, al Gianicolo, a piazza Barberini. «È ora che l'Italia e l'Europa affrontino la questione della rotta più letale al mondo»
Il Tevere a Castel Sant'Angelo

Il Tevere a Castel Sant'Angelo - Margherita Simionati

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Barchette di carta da un metro con la scritta "non restare a guardare" galleggiavano ieri mattina in un paio di fontane storiche di Roma e nel Tevere all'altezza di Castel Sant'Angelo. È stata l'azione dimostrativa organizzata dagli attivisti di Sos Mediterranee Italia. Fogli piegati per un precario galleggiamento, a simboleggiare la fragilità delle imbarcazioni con cui ogni giorno tanti profughi affrontano la traversata del Mediterraneo.

La fontana del Tritone a piazza Barberini

La fontana del Tritone a piazza Barberini - Margherita Simionati

L'ong di soccorso in mare - che con la sua Ocean Viking l'altro ieri ha soccorso altri 41 naufraghi e approderà dopodomani ad Ancora per sbarcare 60 adulti e 7 minori - ha voluto sensibilizzare così su «ciò che accade ogni giorno nel Mediterraneo centrale, sotto gli occhi di una politica spesso assente, impotente o addirittura ostile. È arrivato il momento che l'Europa si assuma la responsabilità di affrontare la questione della rotta migratoria più letale del mondo, dove ogni anno muoiono migliaia di persone innocenti. Criminalizzare e ostacolare chi cerca di salvare vite è inaccettabile e offensivo».

Barchette di carta anche a piazza di Torre Argentina

Barchette di carta anche a piazza di Torre Argentina - Margherita Simionati

Successivamente in mattinata a Largo di Torre Argentina gli attivisti della ong, assieme ala direttrice generale di Sos Mediterranee Italia Valeria Taurino e il presidente Abdelfetah Mohamed, hanno incontrato i cittadini e sono stati raggiunti da alcuni parlamentari - i dem Matteo Orfini e Ouidad Bakkali, Riccardo Magi di +Europa, Paolo Ciani di Demos, Elisabetta Piccolotti di Avs-Si - per dire alla politica che più di 10 mila cittadini hanno sottoscritto la petizione in cui si chiede alle istituzioni «di fermare questa strage di donne, bambini e uomini, e intervenire con un'azione corale e condivisa: vedremo - affermano- se dalla prossima legislatura riusciremo a far arrivare la loro (e la nostra) voce a Bruxelles».


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