Il ddl di Bilancio da 27 miliardi di euro diventa legge in tempi sprint. Incassa la fiducia del Senato con 173 sì (curiosamente, quando Renzi si insediò, a febbraio 2014, i voti favorevoli erano stati 169) e 108 no. E al voto finale la manovra diventa legge con 166 sì, 70 no e un astenuto. E porta, oltre al mancato aumento dell’Iva, un nuovo taglio delle tasse, dal canone Rai al disinnesco delle clausole di salvaguardia, un ricco capitolo welfare e pensioni, con l’avvio dell’Ape, e una lunga serie di bonus. Intanto una cattiva notizia viene dall’agenzia Moody’s, che rivede al ribasso le prospettive per l’Italia, tagliando l’outlook a 'negativo' da 'stabile', pur confermando il rating 'Baa2'. A pesare sono i lenti progressi nelle riforme, le cui prospettive sono ulteriormente diminuite con la vittoria del no al referendum.
Capitolo pensioni. L’anticipo pensionistico scatta il primo maggio 2017, rimane in vigore in via sperimentale fino alla fine del 2018. Si può chiedere con 63 anni di età e 20 di contributi. La penalizzazione è del 4,5%. Il governo ha però previsto l’Ape social a costo zero per disoccupati e disabili (63 anni di età e 30 di contributi) o lavoratori impegnati in attività particolarmente pesanti (63 anni e 36 di contributi). Vengono estese la sperimentazione di 'opzione donna' e la platea dell’ottava salvaguardia degli esodati (da 27 a 30mila) e aggiunti 150 milioni allo stanziamento iniziale di 500 milioni dal 2018 per la lotta alla povertà.
Sconti assunzioni. La versione originale della manovra prevedeva la decontribuzione per le assunzioni stabili (anche in apprendistato) degli studenti che abbiano svolto alternanza scuola-lavoro. Il tetto era di 3.250 euro l’anno per massimo 36 mesi. Si è poi intervenuti per alzare la soglia a 8.060 euro, ma solo per le assunzioni al Sud di giovani e disoccupati. Salgono i tetti di detassazione al 10% dei premi produttività (fino a 4mila euro su redditi di massimo 80mila euro).
Bonus a mamme e per asili-nido. A disposizione 392 milioni l’anno per il bonus nascita da 800 euro, stimando una platea di 490mila future mamme. Bonus da 1.000 euro anche per l’asilo nido e per i bambini malati fino a tre anni che hanno bisogno di assistenza a casa. Il congedo per i neo-papà: resta a due giorni nel 2017, sale a quattro nel 2018. Arriva l’iperammortamento. Confermato il superammortamento al 140% sui beni strumentali, ma arriva anche l’iperammortamento al 250% per gli investimenti in innovazione. Sgravi aggiuntivi sono previsti anche per quelli in ricerca e sviluppo. Per le imprese scatterà da gennaio anche la riduzione dell’Ires dal 27,5% al 24%. Per le Pmi arriva la nuova Iri (sempre al 24%).
Stop ai bagarini. Il tax credit per il cinema continua anche nel 2017. Il bonus diciottenni, confermato, si estende a nuovi settori: musica registrata (cd e web), corsi di lingue, musica e teatro. A essere rifinanziato è anche il bonus Stradivari per l’acquisto di strumenti musicali. Per contrastare il bagarinaggio, introdotte sanzioni da 5 a 180mila euro per chi compra e rivende i biglietti di spettacoli e concerti.
Pubblico impiego. Il fondo per il rinnovo dei contratti e le nuove assunzioni ammonta a 1,48 miliardi nel 2017 e a 1,39 miliardi dal 2018. Ri- sorse anche per i corpi di polizia e i vigili del fuoco. Assunti con contratto a tempo indeterminato anche 1.000 cancellieri nei Tribunali.
Salute. Il fondo per il Sistema sanitario nazionale viene rifinanziato con 113 miliardi nel 2017 e 114 nel 2018. Un miliardo è vincolato all’acquisto di farmaci innovativi oncologici e vaccini. Prevista anche la stabilizzazione del personale medico. E i governatori potranno ricoprire il ruolo di commissari alla sanità.
Canone Rai. Il canone, pagato in bolletta, scende ancora, da 100 a 90 euro l’anno.
Scuola. Raddoppiano i contributi per gli istituti paritari che accolgono disabili e per le scuole materne paritarie. Arrivano in tutto 75 milioni. E aumentano le detrazioni per chi iscrive i figli alle paritarie. Oltre mezzo miliardo viene invece destinato alla ristrutturazione e al decoro delle scuole pubbliche. Altri 540 milioni andranno all’aumento dell’organico.
Migranti. Il capitolo vale in tutto 3,4 miliardi di euro. La «missione» immigrazione è valutata in 2,86 miliardi, cui si aggiungono 320 milioni destinati ai Comuni e 200 milioni per il nuovo Fondo istituito presso la Farnesina.