La direzione nazionale del Pd ha approvato la relazione del segretario Pier Luigi Bersani. I voti a favore sono stati 127, mentre due i contrari e due gli astenuti. Movimento democratico (Modem), che aveva espresso il suo dissenso nei confronti della relazione, ha deciso alla fine di non partecipare al voto come "segno di disponibilità" alla luce della replica di Bersani, nonostante continui a considerare "un errore" la conta voluta dalla maggioranza.Giuseppe Fioroni e Paolo Gentiloni, di Modem, avevano in precedenza rimesso nelle mani del segretario Bersani il proprio mandato di responsabili per il Welfare e per le Comunicazioni del Pd, in polemica con le affermazioni di alcuni esponenti della maggioranza interna del partito. Fioroni è stato molto critico con la relazione di Bersani: "Si continua a dire - ha affermato - che il partito ha fatto tutto il possibile e che tutto va bene; dopo aver perso tutte le elezioni, ora perdiamo anche le primarie e non si può continuare a far finta di niente". Critiche anche sulla parte della relazione riguardante le alleanze: "Anziché inseguire questo o quello - ha proseguito Fioroni - dobbiamo avere il coraggio di scelte propositive e coraggiose, sulla base delle quali chi vorrà allearsi con noi deciderà. Noi invece diamo l'idea di tergiversare e per tutto il 2010 abbiamo solo inseguito un "salvatore": prima era Casini, poi Fini, ora vedo che è Tremonti. Sembriamo il Sor Tentenna, che alla fine si ritrova da solo".Quanto alle scelte coraggiose, Fioroni ha detto di essere d'accordo con Fassino che ha difeso l'accordo per Mirafiori: "Ma quello che ha detto Piero - ha proseguito - è diverso da quanto ha affermato Bersani nella relazione". Polemiche anche sulle primarie: "Non ci prendiamo in giro - ha affermato - i problemi non nascono dallo statuto, ma dal fatto che le perdiamo e che quindi abbiamo paura di esse". A chiusura Fioroni ha citato la dichiarazione di Gianclaudio Bressa che aveva esortato gli esponenti di Movimento Democratico, che sono in dissenso dalla linea del partito a rimettere gli incarichi: "Se in questo partito - ha detto Fioroni - si caccia chi non la pensa come il segretario, allora io e Gentiloni rimettiamo il mandato nelle mani di Bersani".