Omicidio-suicidio questa mattina
all'alba a Milano. Un filippino di 43 anni ha ucciso il figlio
sedicenne a coltellate ferendo anche la moglie e la figlia di 20
prima di togliersi la vita. La tragedia è avvenuta poco prima
delle 6, e a dare l'allarme è stata la moglie, ferita dal marito
con alcuni fendenti di coltello alla schiena. La donna, di 48
anni, è stata trasportata in codice giallo al Fatebenefratelli
di Milano e non è in pericolo di vita.
Più gravi le condizioni della figlia, una ragazza di 20 anni,
ferita da una coltellata all'addome, che è stata trasportata in
codice rosso alla clinica Humanitas di Rozzano (Milano) dove è
stata sottoposta ad un intervento chirurgico.
L'uomo si chiamava Rowell Alvarez e aveva una serie di precedenti penali. Il 6 gennaio 2005 aveva ucciso un marocchino in viale Stelvio durante una lite scoppiata per futili motivi. Il 30 gennaio 2014 era stato scarcerato e
affidato ai servizi sociali. Aveva, inoltre, precedenti per
resistenza e lesioni personali.
L'omicidio-suicidio è avvenuto al civico 1 di largo Caccia
Dominioni. Nello stesso luogo, il 10 ottobre 2010, fu ucciso il tassista
Luca Massari dopo aver investito per errore il cane di una
ragazza. Fu ammazzato a calci e pugni e il caso destò grande
scalpore.
"Billy voleva diventare uno chef.
Studiava all'alberghiero, aveva iniziato anche lo stage in un
albergo". A parlare è Iden, un amico del ragazzo filippino di 16
anni che stamattina è stato ucciso dal padre. "Eravamo come fratelli. L'ho conosciuto perché sua madre mi faceva da baby-sitter. Sognava di diventare chef e di tornare nel suo Paese. È tutto terribile, non ci credo".
"Non mi ha parlato di problemi in casa ma ultimamente l'ho
visto triste - racconta ancora - Era un ragazzo riservato,
purtroppo. Conosco anche la sorella, anche lei mi ha fatto da
baby-sitter qualche volta. Vivevano in un appartamento piccolo ma non si lamentavano. Come ha potuto fare una cosa simile?".