mercoledì 5 aprile 2023
In Italia ogni anno si stimano 11mila decessi e 36mila in Ue a causa dell'Amr. Ed entro il 2050 potrebbero esserci dieci milioni di morti ogni anno nel mondo
Il ministro della Salute Orazio Schillaci al convegno

Il ministro della Salute Orazio Schillaci al convegno - Archivio

COMMENTA E CONDIVIDI

Secondo l'Ecd-European Centre for Disease Prevention and Control, in Italia ogni anno si stimano 11mila decessi e 36mila in Ue a causa dell'Amr-Antimicrobico resistenza. Ed entro il 2050 potrebbero esserci dieci milioni di morti ogni anno nel mondo. Questo il quadro tracciato al V Forum Amr organizzato oggi dall'Associazione delle imprese del farmaco Farmindustria dal titolo Antimicrobico-resistenza: rischi e strategie per contrastarla, dalla prevenzione vaccinale allo sviluppo e uso dei nuovi antibiotici. «Prevenzione, nuove terapie e uso corretto dei farmaci. Sono le tre direttrici da seguire per affrontare insieme la pandemia silente dell’Amr, una minaccia per l’intera umanità che va affrontata insieme alle istituzioni e al mondo sanitario», spiega Marcello Cattani, presidente di Farmindustria. «L'Europa ha oggi la possibilità di dare una spinta all'innovazione attraverso la revisione della legislazione farmaceutica, rafforzando un settore strategico, tecnologico ed essenziale per la salute - continua Cattani -. Dobbiamo incentivare ulteriormente la ricerca, servono regole nuove, attrazione degli investimenti, flessibilità nel dare accesso rapido e immediato ai nuovi farmaci, antibiotici e vaccini che possano contrastare l'Amr e poi la giusta valorizzazione value basic, che significa la qualità dell'innovazione per dare al Paese più sicurezza ed economia per l'Italia e l'Europa». E sugli investimenti delle industrie nel settore degli antibiotici il presidente di Farmindustria sottolinea: «Bisogna togliere l'ideologia dal settore farmaceutico, che non è un ente caritatevole, deve perseguire il profitto e remunerare chi investe nel comparto, che si basa su investimenti e comportamenti etici. Diamoci regole attrattive, oggi l'Europa non le ha per gli investimenti e l'innovazione in campo farmaceutico e biotecnologico. O comprendiamo che siamo nel mezzo tra Stati Uniti e Cina o saremo fallimentari. Il momento è ora. Bisogna agire subito per arginare un fenomeno con costi sociali molto elevati che si riflettono anche sull’economia». Sul fronte della ricerca oggi nel mondo ci sono 80 farmaci in sviluppo clinico, 217 nelle fasi iniziali della ricerca e 221 candidati vaccini, di cui 112 in fase clinica e 109 in fase preclinica. «La resistenza agli antimicrobici, di cui l'antibiotico-resistenza è certamente il fattore di maggior peso - dice il ministro della Salute Orazio Schillaci - costituisce una delle principali emergenze sanitarie globali, alimentata nel tempo da un uso eccessivo e anche improprio degli antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico. Si tratta di un fenomeno che ha una ricaduta significativa sulla salute delle persone e sui servizi sanitari e oggi ci pone quindi di fronte a una sfida urgente. Una sfida da affrontare in ottica One Health in grado di abbracciare in una visione unitaria la salute umana, il benessere animale, la sicurezza degli alimenti e la salubrità dell'ambiente. Proprio qualche giorno fa l'Organizzazione mondiale della sanità e l'Organizzazione mondiale per la salute animale hanno lanciato un nuovo appello per un'azione globale tesa a rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari europei attraverso un approccio trasversale e multidisciplinare. Ricordo che ognuno di noi può contribuire a combattere l'antibiotico-resistenza: le istituzioni, con una legislazione appropriata; le industrie farmaceutiche, chiamate ad adattare il confezionamento degli antibiotici alle indicazioni d'uso approvate e a promuovere la ricerca sulle alternative agli antimicrobici esistenti; i ricercatori, con il loro lavoro quotidiano; i produttori di mangimi e farmacisti, che devono fornire prodotti medicati e medicinali solo dietro prescrizione; il personale sanitario, con le buone pratiche di prevenzione; i medici, i pediatri, i veterinari, chiamati a prescrivere antibiotici quando necessario; i cittadini tutti e i proprietari di animali, ciascuno con il dovuto senso di responsabilità e infine le scuole e le Università, per l'informazione e la formazione». «Proprio per questo Farmindustria ha promosso una task force multidisciplinare composta da 30 esperti – del mondo accademico, di società scientifiche e di federazioni mediche, di associazioni civiche e di pazienti, di farmacisti e dell’industria farmaceutica - che ha elaborato 14 raccomandazioni raccolte in un documento - commenta Fabio Landazabal, presidente del Gruppo Prevenzione di Farmindustria -. Nel documento si analizzano gli strumenti per combattere e vincere la lotta contro l’Amr: prevenzione vaccinale, appropriatezza d’uso, valore e accesso dei nuovi antibiotici. L'industria farmaceutica è impegnata in quest'area così complessa con investimenti globali di 3,7 miliardi di dollari nel biennio 2019-2020 e con progetti di monitoraggio della resistenza ai farmaci e raccolta dati a sostegno dell'uso appropriato. Realizza corsi di formazione e informazione per i cittadini. Senza dimenticare l'impegno sul fronte della sostenibilità ambientale. E anche se la ricerca dell'industria ha di fronte grandi sfide - lunghi tempi di sviluppo, investimenti ingenti, elevati rischi di fallimento - si deve fare ancora di più».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: