Ancora arresti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sugli appalti Expo. Stamattina sono stati posti agli arresti domiciliari
Antonio Acerbo, l'ex responsabile
del Padiglione Italia, l'imprenditore Domenico Maltauro, il
cugino di Enrico, e ad Andrea Castellotti,
manager della società
Tagliabue. In un comunicato stampa firmato dal
procuratore della Repubblica di Milano
Edmondo Bruti Liberati
viene spiegato che, nell'ambito delle indagini coordinate dai pm
Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, "è stata notificata oggi
dalla Guardia di Finanza di Milano l'ordinanza di misure
cautelari degli arresti domiciliari emessa dal gip di Milano
Fabio Antezza" nei confronti di tre persone: "Antonio Acerbo, responsabile unico del
procedimento (Rup) di Expo 2015 Spa della gara d'appalto Vie
d'acqua sud; Giandomenico Maltauro, dipendente della società Maltauro Spa; Andrea Castellotti, facility manager
Padiglione Italia Expo 2015 Spa, già direttore commerciale della
società Tagliabue Spa".
Tutti e tre gli arrestati sono accusati di turbativa d'asta e
corruzione, reati che sarebbero stati commessi a Milano "sino
al 10 luglio 2013".
Per gli stessi reati, si legge ancora nel comunicato, "si
procede, in stato di libertà, nei confronti di Enrico
Maltauro", l'imprenditore vicentino arrestato lo scorso maggio
nel primo filone dell'inchiesta sull'Expo, quello con al centro
la cosiddetta "cupola degli appalti". Per questo filone i pm
Gittardi e D'Alessio hanno chiesto già il processo con rito
immediato a carico di sette persone, tra cui l'ex funzionario
Pci Primo Greganti, l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio e
l'ex senatore Fi Luigi Grillo.
Lo scorso 17 settembre, invece, erano state effettuate le
prime perquisizioni nella nuova tranche dell'indagine con
un'informazione di garanzia a carico di Acerbo. "Domenico Maltauro non è dipendente di nessuna delle società del Gruppo". Lo precisa in in una nota l'Impresa Costruzioni Maltauro, dopo i nuovi arresti per l'inchiesta milanese sull'Expo che coinvolgono anche Domenico Maltauro, cugino di Enrico, ex ad della società. L'impresa ribadisce inoltre "la propria estraneità ai fatti". Il presidente dell'Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, haacquisito l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti diAntonio Acerbo, per il quale sono stati disposti i domiciliari,e da un primo esame degli atti - a quanto si apprende - è moltoprobabile il commissariamento dell'appalto Vie d'Acqua. Negliatti la Procura di Milano ipotizza gare truccate in cambio diconsulenze per il figlio di Acerbo. Quest'ultimo - anche in basealla confessione dell'Ad della Tagliabue Spa - avrebbe impostola stessa Tagliabue nell'Ati guidata dalla Maltauro, e creato ilbando per le Vie d'acqua poi assegnato alla cordata amica.