Per la gran parte dei padiglioni dei singoli Paesi (41 su 53) i lavori sono iniziati. L'unico ritardo è sul "Cardo", il viale che con il "Decumano" forma
l'ossatura per la manifestazione. È questo il quadro della situazione a 200 giorni dall'avvio di Expo 2015, con una rassicurazione: in due settimane, al più tardi entro la fine di ottobre, saranno avviati i cantieri per i capannoni nazionali che ancora non sono partiti.
L'ultimo in ordine di tempo per il quale si è posata la prima
pietra è della Francia, che sorgerà vicino a quello italiano,
per il quale si sta già ultimando il quarto piano. Percorrendo
le vie dell'enorme cantiere è chiaro che i lavori proseguono
alla massima velocità - con il Decumano ormai quasi concluso e
interamente coperto - anche per sfruttare le favorevoli
condizioni meteorologiche dopo una piovosissima estate.
I lavori "stanno procedendo, speriamo che nei prossimi mesi
ci sia bel tempo", conferma il commissario Giuseppe Sala:
"Abbiamo recuperato rispetto al rischio potenziale che avevamo
su Expo center e sul Padiglione zero, mentre abbiamo ancora un
pò di ritardo sul Cardo, dove ancora oggi non c'è nulla.
Obiettivamente l'arrivo di Cantone è fondamentale perché ha
messo in sicurezza il sistema.
La vendita dei biglietti on line è iniziata da 10 giorni e non c'è ancora tantissima gente che li compra, ma ci sono dati significativi soprattutto sulla
provenienza geografica, perché li stanno acquistando da tutto il
mondo. Ha anche spiegato Sala.
Oggi. quindi, è stata avviata la costruzione del padiglione francese, in gran parte realizzato in legno della regione del Jura, "sostenibile" e facilmente
rimontabile. Il ministro transalpino all'agricoltura Stephane
Le Foll ha ricordato come la Francia punti a una "produzione
alimentare che preservi il territorio". E il suo omologo italiano, Maurizio
Martina, ha sottolineato "la stretta collaborazione sulla
sicurezza alimentare" tra i due Paesi. Mentre il presidente
lombardo Roberto Maroni ha ricordato come la Francia sia il
secondo partner commerciale della Regione dopo la Germania, con
un interscambio annuo di 23 miliardi.