mercoledì 8 maggio 2024
Vota contra la mozione anche Azione, mentre Renzi attacca il governatore: «Salvato da M5s e Calendiani». Donzelli (Fdi): «Se Toti avesse fatto come lui avrei chiesto le dimissioni»
Respinta la sfiducia a Emiliano. Il campo progressista si rinsalda

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Dopo l’uscita del M5s dal governo pugliese, le accuse di Giuseppe Conte sulla questione morale e le tensioni interne al Nazareno, la maggioranza di centrosinistra in Regione si rinsalda con la sfiducia a Michele Emiliano e vota compatta contro la mozione presentata dal centrodestra (18 voti a favore, 31 contrari). Anche Azione si schiera a difesa del governatore, nonostante i dubbi espressi nelle settimane scorse, mentre Italia viva vota con il centrodestra.

«Vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia, perché sinceramente non mi merito di essere sfiduciato. Ve lo dico dal profondo del cuore Regione – ha scandito Emiliano nel suo discorso di ieri in Consiglio –. Avrò fatto un sacco di errori nella mia vita, ma non al punto da essere sfiduciato in un momento in cui, in vent'anni di lavoro durissimo, abbiamo cambiato veramente la storia di questa Regione».

Il governatore è riuscito in un’impresa non facile (specie nel convincere Azione), insistendo sul fatto che «le inchieste non riguardano l'attività politica della Regione» e promettendo di «potenziare i presidi di legalità» come chiesto dal M5s. Il successo politico, però, è soprattutto quello di aver dimostrato di poter fare quello che a Roma non «riescono a fare» e cioè «costruire un fronte democratico ampio, largo, che metta insieme tutte le forze progressiste nel nostro Paese, per predisporre il futuro di questo Paese. Una cosa che noi proviamo a fare nel laboratorio politico di questa Regione».

A rammaricarsi dell’esito del voto, destra a parte, è stato soprattutto Matteo Renzi, che ha ribadito l’imprinting garantista del suo partito («anche con Emiliano»), spiegando però di voler «mandare via il governatore per ragioni politiche, non per le indagini». «Emiliano – ha continuato – è stato salvato ieri dal voto di Cinque Stelle e Azione. Se Conte e Calenda avessero votato per mandarlo a casa, come ha fatto Italia Viva, oggi il Presidente della Xylella, del no tap, del no Ilva, del Pd sesta stella non sarebbe più il Presidente della Puglia. Tutti bravi con gli slogan: poi però Emiliano viene salvato da Cinque Stelle e Azione. La matematica non mente».

Questa mattina, parlando della vicenda di Giovanni Toti, è stato invece il deputato di Fdi Giovanni Donzelli a punzecchiare il presidente pugliese, marcando la differenza tra il governatore ligure, «che dice che dimostrerà la sua estraneità ad ogni accusa», e lo stesso Emiliano che invece «si è' vantato da un palco di andare a parlare alle famiglie dei boss mafiosi per poter consentire di fare politica. Ecco – ha aggiunto – se Toti avesse fatto questo, gli aver chiesto le dimissioni oggi stesso».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: