sabato 20 ottobre 2012
Presentata ieri a Medolla, nel Modenese.
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​Villafranca di Medolla, Comune del Modenese, epicentro del sisma del 29 maggio scorso, rinasce dalla sua chiesa. La nuova struttura è stata realizzata a fianco delle rovine dell’antica chiesa di San Bartolomeo, crollata in seguito al terremoto. Si tratta di un fabbricato leggero di pannelli di vetroresina che potrà ospitare fino a cento fedeli. Ma, al di là delle caratteristiche architettoniche, conta il valore simbolico. È infatti la prima chiesa realizzata nella diocesi di Modena-Nonantola dopo il sisma di maggio. Un segnale di speranza forte per la comunità di Villafranca e non solo, come hanno rimarcato i presenti alla cerimonia di presentazione che si è tenuta ieri: il vescovo Antonio Lanfranchi, il parroco don Davide Sighinolfi, il sindaco di Medolla Filippo Molinari, il vicepresidente della provincia di Modena, Mario Galli e il consigliere del Banco Popolare, Claudio Rangoni Machiavelli. A raccontare con emozione com’è nato il progetto della chiesa è don Davide, parroco di Villafranca e Medolla: «A luglio ho ricevuto la chiamata di un tecnico della diocesi che mi proponeva la costruzione di una chiesa a Villafranca… ho accettato con gioia e meraviglia e ora, a 5 mesi dal terremoto, questa piccola parrocchia sarà la prima della diocesi ad avere una chiesa nuova. Chiesa che sappiamo bene non essere soltanto un edificio ma un ambiente che dà un’anima al territorio, specialmente in realtà piccole come quelle di Villafranca in cui sono rimasti pochi i punti di riferimento per la comunità». Di comunità ha parlato anche il vescovo Lanfranchi, sottolineando come «la presenza della comunità cristiana sia fondamentale» e che «se questa viene meno si spegne il territorio e si perde l’identità, la storia». «La comunità cristiana – ha proseguito l’arcivescovo – ha bisogno di luoghi di culto in cui si alimenti la speranza e questi luoghi sono cari anche a chi non è credente. In questo periodo ho potuto, infatti, notare come la nostalgia per le chiese e i campanili danneggiati o distrutti dal terremoto, abbia colpito tutti, non solo i credenti. Mi auguro che questa esperienza di Villafranca faccia da capofila ad altre che spero vedano la luce prima di Natale». La struttura della nuova chiesa, che in un secondo momento potrà essere riconvertita o reinstallata in un altro luogo, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione di Culto Banco San Geminiano e San Prospero, in parte grazie a una raccolta fondi promossa dallo stesso Banco San Geminiano e San Prospero e dal Gruppo Banco Popolare e in parte dalla donazione benefica e dalla rinuncia al gettone di presenza dei componenti dei Comitati Territoriali di Modena e Verona. «È stato un gesto molto apprezzato - ha concluso l’economo diocesano Giorgio Garuti - che ha confermato la sensibilità e l’attenzione dell’istituto verso le esigenze delle realtà locali».
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