La Giunta regionale della Lombardia, valuterà domani "un eventuale ricorso" al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha dato ragione a Beppino Englaro sulla sospensione dell'alimentazione per la figlia Eluana. Lo ha annunciato il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. E poco dopo gli ha fatto eco il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che si è detto "amareggiato" ma "non rassegnato", auspicando ora un ricorso al Consiglio di Stato. "Prendo atto con amarezza ma senza rassegnazione della sentenza del Tar della Lombardia che, del resto, non inficia il mio atto di orientamento generale al Servizio sanitario nazionale, che non era oggetto di giudizio davanti al Tar", spiega il ministro in una nota."È strabiliante che si pretenda di deliberare sulla vita e la morte diuna persona per via amministrativa, facendo così dipendere una decisione tanto drammatica da un apporto tra pubbliche amministrazioni", ha detto Formigoni in conferenza stampa. "Ai sensi della Costituzione, prosegue, i diritti fondamentali, tra cui quello alla vita, sono indisponibili. Non sono cioè alla mercè di nessun tribunale", sottolinea Formigoni. La sentenza impone che il Pirellone indichi una struttura idonea ad accogliere Eluana per la sospensione dei trattamenti che la tengono in vita. Dal canto suo Formigoni replica: "La questione è molto più complessa. Quella richiesta sarebbe una prestazione sanitaria nuova - spiega - posto che abbia fondamento. E per questo servirebbe un protocollo ad hoc".Al di là delle questioni tecniche, secondo il governatore, "la legge attribuisce alle Regioni, tramite il servizio sanitario, il compito di assistere e curare le persone con lo scopo di guarirle. Non posso accettare che la magistratura ci attribuisca un altro compito: quello di togliere la vita", ribatte. E aggiunge: "Ricordo che le leggi le fa il Parlamento su delega del popolo. Il compito della magistratura è quello di far rispettare le leggi, non di farle". C'è un altro particolare che la Regione contesta. "Non è neanche vero - sostiene Formigoni - che si chiederebbe al Ssn di limitarsi a sospendere un trattamento. Infatti, come la Corte d'appello aveva specificato, alla Regione non verrebbe richiesta nè la sola sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione nè la semplice sospensione di una prestazione sanitaria". Al servizio sanitario regionale, a detta del governatore, verrebbe richiesta "la vera e propria somministrazione di uno specifico trattamento, che comprende anche ad esempio la sedazione. Un trattamento nel suo insieme non previsto dai livelli di assistenza del Ssn".Nel pomeriggio il Tar della Lombardia aveva accolto il ricorso presentato da Beppino Englaro e annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia il 3 agosto scorso ha negato alle strutture sanitarie della regione la possibilità di sospendere l'alimentazione ad Eluana Englaro.«Il diritto costituzionale di rifiutare le cure, come descritto dalla Suprema Corte, è un diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone erga omnes, nei confronti di chiunque intrattenga con l'ammalato il raporto di cura, non importa se operante all'interno di una struttura sanitaria pubblica o privata». È quanto scrive il Tar della Lombardia nella sentenza che ha accolto il ricorso.«Non posso che essere soddisfatto». È quanto ha detto Beppino Englaro, il padre di Eluana, dopo aver appreso che il Tar di Milano ha accolto il ricorso da lui presentato.