giovedì 26 ottobre 2023
Bagarre alla Camera all'esame del ddl contro la violenza sulle donne. Un emendamento pentastellato scatena il leghista Sasso - poi sconfessato dal relatore Maschio (Fdi) - e infiamma le opposizioni
L'aula di Montecitorio

L'aula di Montecitorio - Ansa

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Non è la prima volta che l'educazione sessuale e affettiva da insegnare nelle scuole scatena lo scontro nell'Aula della Camera. E anche oggi, come già avvenuto giorni or sono, il tema torna a surriscaldare gli animi. L'Assemblea di Montecitorio è impegnata con l'esame del ddl sulla violenza contro le donne, che interviene nuovamente sulla disciplina già in essere, accelerando e rafforzando alcune procedure, soprattutto in materia di prevenzione.

Tra gli emendamenti presentati, il Movimento 5 stelle - così come Avs - torna ad insistere sulla necessità di intervenire anche sul cambiamento culturale, tema su cui tutte le forze politiche sono concordi. A dividere, invece, è lo "strumento". Per i pentastellati - linea condivisa anche dalla sinistra - è necessario insegnare nelle scuole l'educazione sessuale e affettiva. Esattamente ciò che invece i leghisti vogliono evitare. Un “duello” andato in scena gia' la scorsa settimana, con più o meno gli stessi protagonisti: il deputato della Lega Rossano Sasso da una parte e i 5 stelle sul fronte opposto. Per Sasso, infatti, una ipotesi del genere è inaccettabile. La Lega, è la linea, non consentirà mai che vengano «insegnate porcherie» ai bambini a scuola: «Vorrei dire alla sinistra, e in particolare al M5s, che fino a fine legislatura noi faremo mura contro una nefandezza nelle scuole per i bambini di sei anni. È degradante questo contenuto, con cui si pensa di inserire queste iniziative». E ancora: «Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi», le sue parole in Aula.

Parole che hanno fatto insorgre le opposizioni, con tantissimi interventi in replica. Angelo Bonelli (portavoce dei Verdi), Anna Laura Orrico (M5s), Marco Furfaro (Pd) sono intervenuti per contestare la definizione di «degradante» rivolta ad emendamenti. «Trovo intollerabile che un deputato definisca un emendamento dell'opposizione una nefandezza. È inaccettabile, è volgare, lei non si può permettere, non siamo a Kabul, siamo in Italia e c'è la democrazia», ha detto Bonelli.

Uno scontro acceso che si è prolungato per diversi minuti. La deputata di FdI Carolina Varchi ha rivolto quindi un appello a tutti affinché gli animi surriscaldati si potessero calmare. Ma è servito a poco. Finché non è intervenuto il relatore Ciro Maschio, sempre di FdI: «Mi dissocio completamente dall'intervento del collega Sasso, come presidente di commissione e come relatore del provvedimento». Parole che gli valgono un applauso entusiasta delle opposizioni: «Ritengo fuori luogo come sono stati apostrofati e commentati i legittimi emendamenti delle opposizoni e rivolgo un appello a non cadere nelle provocazioni e non vanificare il lavoro fatto». Detto questo, Maschio non cambia linea e invita al ritiro dell'emendamento e di quelli simili, altrimenti il parere è contrario. Non solo: Maschio spiega che il tema sarà affrontato in altre occasioni. Ma le opposizioni non cedono e non ritirano gli emendamenti, che vengono quindi bocciati.

Ecco il testo dell'emendamento del M5s bocciato

«Fondo per l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione: 1. È istituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito un Fondo destinato al finanziamento di interventi a favore dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, finalizzato alla crescita e alla maturazione psicoaffettiva e socio relazionale delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti, improntata alla conoscenza e al rispetto di se' e dell'altro, alla responsabilita' sociale e alla valorizzazione della diversita' di genere, con una dotazione pari a 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2023. 2. Il Fondo, in particolare, e' finalizzato a promuovere: a) la formazione di cittadini responsabili e attivi nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri della comunita'; b) lo sviluppo di rapporti affettivi improntati ai valori del rispetto di se' e dell'altro, della solidarieta' nonche' del riconoscimento e dell'affermazione delle rispettive personalita' e differenze; c) l'adozione di modelli positivi di comportamento socio-culturali al fine di rimuovere i pregiudizi, gli stereotipi, le discriminazioni e la violenza di genere; d) la divulgazione di informazioni, anche di carattere sanitario e scientifico, per la promozione della salute sessuale e riproduttiva intesa come benessere psicofisico della persona; e) l'insegnamento di atteggiamenti positivi e responsabili per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e dei rischi a esse connesse nonche' per una procreazione consapevole; f) che le istituzioni scolastiche prevedano nel curricolo di istituto l'insegnamento trasversale dell'educazione affettiva e sessuale, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l'orario. 3. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca, con il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità e con il Ministro per le politiche giovanili, previa intesa in sede di Conferenza Unificata ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, sentiti l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza e l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, da adottare entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono definite le linee guida per l'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale che individuino, ove non già previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché con le Indicazioni nazionali e nuovi scenari, con le Indicazioni nazionali per i licei e con le Linee guida per gli istituti tecnici e professionali vigenti. 4. Il Ministro dell'istruzione e del merito presenta, con cadenza biennale, alle Camere una relazione sull'attuazione della presente legge e delle prescrizioni del decreto legislativo di cui all'articolo 1, anche ai fini della modifica dei quadri orari per l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione affettiva e sessuale».


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