mercoledì 11 giugno 2014
Per Legambiente un apparente calo causato dalla minor spesa pubblica. Sono 29.274 le infrazioni accertate nel 2013, più di 80 al giorno, oltre tre all'ora.
Reati ambientali, riforma ferma al Senato (Antonio M. Mira)
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Sono 29.274 le infrazioni accertate nel 2013, più di 80 al giorno, oltre tre all'ora. Questa la fotografia dell'ecomafia scattata da Legambiente nel rapporto 2014 che "monitora e denuncia puntualmente la situazione della criminalità ambientale", da cui emerge che il fatturato sfiora "i 15 miliardi di euro" (in calo a causa della minor spesa pubblica) e coinvolge "numerosi clan" (321) del malaffare. Gli eco-reati riguardano: agroalimentare (25%); fauna (22%), rifiuti (15%), ciclo del cemento (14%). In testa, la Campania. Il business eco-criminale registra una "lieve flessione": l'anno scorso era pari a 16 miliardi. Per Legambiente la ragione è "il calo degli investimenti a rischio (da 7,7 a 6 miliardi)"; come dire la 'spending review' della spesa pubblica incide anche sulle "occasioni di guadagno delle cosche". Rimangono invariati gli affari del business illegale dei rifiuti speciali, pari a 3,1 miliardi di euro, e il fatturato dell'abusivismo edilizio (1,7 miliardi). Il 47% dei reati ambientali riguarda le "quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa": Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; regioni dove si registra anche il record delle persone denunciate (4.072). Al centro la regione con più eco-crimini è il Lazio (2.084 reati); la prima del nord è la Liguria (1.431 reati). Tra le province in testa c'è Napoli, seguita da Roma, Salerno, Reggio Calabria e Bari. Aumentano i reati nel ciclo dei rifiuti, passando da 5.025 a 5.744 (più 14,3%). Prima la Campania (17% dei reati). Tra le provincie, in testa c'è Napoli seguita da Roma. I reati legati al ciclo del cemento calano del 12,7%. In cima alla classifica sempre la Campania.Napoli è la provincia più colpita. Vera e propria esplosione per i reati nel settore agroalimentare (9.540 reati contro i 4.173 reati dell'anno scorso, e il raddoppio delle denunce). Buone notizie sul fronte incendi (meno 63%). Legambiente - che quast'anno dedica il rapporto alla memoria di Ilaria Alpi e Milan Hovratin e del sostituto commissario di polizia Roberto Mancini - cita anche le infiltrazioni malavitose nelle pieghe dell'economia verde, dei centri commerciali e della grande distribuzione
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