I nuovi vaccini, aggiornati alla variante di Omicron XBB.1.5 - Reuters
L'arrivo dei nuovi vaccini era atteso anche in Italia. Sono quelli adattati alle nuove varianti, in particolare la XBB.1.5 (conosciuta all'opinione pubblica come Kraken), su cui l'Agenzia del farmaco europea Ema ha dato il via libera alla fine di agosto. La novità, annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, è che per la prima volta dall'inizio della pandemia potrebbero non essere più gratuiti. Non per tutti almeno. «Tra 15 giorni avremo i vaccini nuovi» ha assicurato il ministro, dando dunque la certezza che la campagna autunnale potrà contare sui farmaci più aggiornati e quindi più efficaci a respingere le nuove varianti, che si sono diffuse con inaspettata velocità nel nostro Paese e nel resto del mondo (la temuta Eris compresa). «Sulla possibilità che il vaccino anti-Covid venga offerto a tutti e gratuitamente, invece, ancora non ci abbiamo ragionato» ha proseguito lo stesso Schillaci, aprendo all'ipotesi che restino cioè gratuiti per i più fragili e per gli over 65, ma a pagamento per chi non è considerato a rischio.
Il fronte del “no”: «Serve a tutti»
«Ritengo inaccettabile solo ipotizzare di dare il vaccino anti-Covid a pagamento. Quando si tratta di salute pubblica si dovrebbe avere ben altro approccio. Mi auguro che il ministro Schillaci preveda almeno per anziani e fragili il vaccino anti-Covid gratis. Diversamente sarebbe gravissimo» il commento immediato di Ilenia Malavasi, deputata Pd della Commissione Affari sociali. Il vaccino aggiornato alle varianti attualmente in circolazione «dovrebbero farlo tutti, bimbi compresi e magari nelle scuole - è il parere del pediatra Italo Farnetani -. E dovrebbe essere gratuito per tutti, in quanto il costo potrebbe essere un problema per quelle fasce di popolazione, oggi più estese vista la situazione economica generale, che già risparmiano sui consumi e persino sui beni alimentari. È giusto che, in nome dell'articolo 32 della Costituzione, non ci siano discriminazioni sul fronte della salute. E più popolazione vaccinata abbiamo, più si raggiunge una protezione collettiva». L'estensione della vaccinazione a tutti, per altro, è la linea degli Usa, dove i Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) hanno raccomandato all'intera popolazione, dai 6 mesi d'età in su, di fare un vaccino aggiornato.
Intanto si è tenuto al ministero dell'Istruzione un incontro per discutere, con i sindacati della scuola, l'evolversi della situazione epidemiologica. «Abbiamo espresso apprezzamento per l'apertura e la collaborazione che l'amministrazione sta dimostrando con questa prima e tempestiva convocazione: in passato - ha detto il presidente di Anief Marcello Pacifico - abbiamo contestato una linea che ha determinato un trattamento discriminatorio dei colleghi; questo approccio ci auguriamo non possa più ripetersi, tanto più che il modello su cui il ministero della Salute sta lavorando è quello di un regime endemico e non di una pandemia. Il ministero ha chiarito che è in corso un aggiornamento dei vaccini e che la diffusione dei vaccini prevederà priorità e precedenze che dipenderanno dallo stato di salute dei soggetti. Sarà importante una gestione attenta e responsabile dell'evoluzione dei contagi che tenga conto soprattutto del personale fragile e che non sovraccarichi le istituzioni scolastiche di compiti che non sono loro propri. Attendiamo le prossime riunioni per la condivisione delle linee guida per la gestione dei contagi». Relativamente al Covid e all'ambiente scolastico «siamo molto tranquilli, stiamo lavorando con il ministero dell'Istruzione per tranquillizzare tutti - ha detto ancora il ministro Schillaci -. C'è stato un allarmismo forse esagerato su questo argomento».