Il salvataggio di Humanity 1 - Sos Humanity
"Una traversata di oltre 1.200 km e tre giorni di navigazione con il maltempo in arrivo". È Ortona il porto assegnato alla nave Ong Humanity1 per lo sbarco dei 126 naufraghi tratti in salvo, nelle prime ore del mattino, nel Mediterraneo centrale. A segnalare l'imbarcazione in legno "sovraffollata e inadatta alla navigazione" in acque internazionali erano stati Alarm Phone e un velivolo di Frontex.
"Al nostro arrivo la barca era inclinata - spiegano da Sos Humanity - e nessuno indossava un giubbotto di salvataggio. I sopravvissuti stanno ricevendo le prime cure a bordo, tra loro diverse donne e bambini, tra cui un neonato, e - come per ogni salvataggio con la nostra nave - minori non accompagnati".
Per raggiungere Ortona serviranno tre giorni di navigazione. "Una traversata di oltre 1.200 km con il maltempo in arrivo - spiega la Ong -. La navigazione verso un porto lontano mette a dura prova i sopravvissuti".
Il soccorso
I naufraghi, soccorsi 126 giovedì mattina, si trovavano su una barca di legno a due piani sovraffollata e alla deriva a 100 miglia dalle coste libiche, in zona sar maltese, partita da Sabratah. A bordo anche 9 donne ed una trentina di minori; nessuno indossava il giubbotto di salvataggio L'intervento, informa la ong tedesca Sos Humanity, è scattato nella tarda serata di mercoledì dopo che la nave ha ricevuto diversi messaggi Mayday da un aereo di Frontex e da Alarm Phone. "Abbiamo immediatamente informato tutte le autorità competenti, abbiamo modificato la rotta e aumentato la velocità", fa sapere. "Molti dei sopravvissuti, a cui ora vengono prestate cure di emergenza a bordo dall'equipaggio di Humanity 1 - aggiunge - soffrono di disidratazione, ipotermia ed esaurimento e sono molto deboli".