Il marito di Rosanna Belvisi, Luigi Messina, è stato fermato per l'omicidio della donna, trovata morta ieri pomeriggio nel quartiere Lorenteggio, a Milano. Stando a quanto si apprende Messina avrebbe confessato. La donna, 55 anni, originaria di Pantelleria, era stata trovata ieri nella sua abitazione, uccisa da una profonda ferita alla gola.
Proprio il marito sessantenne aveva chiamato il 118 intorno alle 15 dicendo di aver trovato la porta di casa aperta e la moglie sgozzata, al suo rientro da una passeggiata. La coppia ha una figlia, che ieri si trovava in vacanza in Svizzera e doveva sposarsi il 2 febbraio. L'uomo è stato descritto dai vicini come una persona aggressiva e litigiosa. La polizia ha eseguito un fermo a suo carico questa mattina, dopo che ieri sera era stato fatto uscire da un ingresso laterale del palazzo e portato in Questura. Un interrogatorio durato fino a tarda notte, poi la confessione. Le indagini sono state condotte dalla squadra Mobile della polizia di Milano e coordinate dal pm Gaetano Ruta.
"Alcuni mesi fa Rosanna Belvisi ha scoperto che il marito aveva un'amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l'ennesima volta e Luigi Messina l'ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria". Il capo della Squadra mobile, Lorenzo Bucossi, ha spiegato che è questa la versione fornita dall'uomo. L'uomo, nella sua confessione, ha accusato la moglie, fra l'altro, di "trascorrere troppo tempo sui social". "L'omicidio è la conclusione di venti anni di violenze. Ci risulta che già nel 1995 - ha continuato Bucossi - la donna sia stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell'occasione Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell'abitazione. A novembre, inoltre, le forze dell'ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa". Litigi frequenti e altrettanto frequenti riappacificazioni, l'ultima venerdì quando lui le aveva portato un mazzo di fiori. Poi la notte scorsa la tragedia.
OMICIDIO-SUICIDIO A S.MARIA CAPUA VETERE
È un ambiente familiare fatto di contrasti caratteriali che erano diventati ostacoli quasi insormontabili quello nel quale è maturato, secondo una prima ipotesi investigativa, l'omicidio-suicidio di due coniugi avvenuto nella notte in un'abitazione di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). A trovare in camera da letto i corpi della 50enne Teresa Cotugno e del 48enne ex guardia giurata Franco Sorbo è stata la figlia ventenne della coppia. La ragazza è rincasata tardi ma non è riuscita ad entrare perché l'ingresso era chiuso dall'interno. Così ha chiamato i vigili del fuoco che hanno aperto la porta, quindi si è precipitata nella camera da letto dove ha fatto la macabra scoperta. La coppia aveva anche un altro figlio di qualche anno più piccolo che è fuori perché militare. Qualcuno ha raccontato del carattere ossessivo dell'uomo con la donna che qualche volta aveva detto volerlo di lasciare. "Se mi lasci mi sparo", le avrebbe detto. Poi però i due facevano pace. È successo anche qualche giorno fa ma la situazione deve essere poi precipitata la notte scorsa quando Sorbo, ex guardia giurata che di recente faceva l'operaio, dopo aver colpito la moglie alla testa, ha rivolto l'arma verso di sé facendo fuoco e uccidendosi. Una ricostruzione ora al vaglio della procura di Santa Maria con il pm Alessandro Di Vico.
L'uomo ha ammesso il delitto ed è stato arrestato. A Santa Maria Capua Vetere un uomo ha sparato alla moglie e si è tolto la vita
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