Don Maurizio Patriciello è perplesso. Solo il 2% dei terreni mappati in 57 comuni della cosiddetta Terra dei fuochi in Campania è da considerare area a sospetto rischio. Almeno stando ai primi dati diffusi dal Governo.
Don Maurizio cosa ne pensa di questi risultati?Vorremmo capire quali criteri sono stati usati nella scelta dei terreni da controllare. Visto che gli interramenti dei rifiuti sono avvenuti per anni a macchia di leopardo.
Qual è la reazione della gente comune e dei vari comitati?Ci sentiamo traditi dalle istituzioni. Prima viene varata una legge sulla Terra dei fuochi e ora si diffondono dati contrastanti. Mi sembra ci sia molta disillusione ed esasperazione. Se si continuano a ignorare le richieste del popolo non so fino a quando noi, che rappresentiamo l'ala moderata e disposta a dialogare, saremo in grado di frenare i più giovani, che sentono minacciato il proprio futuro.
Eppure l'alto numero di morti di tumore nelle province di Napoli e Caserta è una prova di una violenza al territorio che si ripercuote sulla salute delle persone...Purtroppo è sempre stato negato un collegamento scientifico tra i rifiuti tossici interrati nelle nostre zone e l'alta diffusione delle patologie tumorali, che in molti casi ha portato a morti precoci. Speriamo che lo stesso Governo avvii al più presto i controlli sulle condizioni di salute di chi vive nella Terra dei fuochi. E spero tanto che il nostro presidente della Repubblica, che a gennaio mi ha incontrato con 13 mamme che hanno perduto i loro figli per cancro o leucemia e davanti alle quali si è fortemente commosso, possa dire una parola.