martedì 7 agosto 2012
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Bonifica veloce, «senza perdersi in chiacchiere», chiede don Carlo Villano, parroco di San Luca Evangelista a Varcaturo, frazione di Giugliano (Napoli). «Il nostro è un territorio martirizzato che ha subito aggressioni di ogni genere – sottolinea facendo riferimento anche alle parrocchie della zona di Licola e di Lago Patria –. Da decenni sopporta le più gravi offese all’ambiente e all’uomo... Dove con gli abusi della criminalità organizzata e non solo, dove con l’accondiscendenza istituzionale». Ed elenca: «Le cave, almeno venti, sono diventate discariche per lo più illegali e milioni di metri cubi di rifiuti sono senza controllo, sono ignote provenienza e natura. Nelle campagne interne, attraversate da stradine note a pochi, i tir abbandonano i loro carichi tossici, a volte qualcuno li incendia, più spesso restano lì, la terra li assorbe e muore. Non si salvano le spiagge e il mare a causa dei depuratori che non funzionano o funzionano a tratti, comunque sempre meno del dovuto». Infine il sito di Taverna del Re, annota don Carlo, «dove da anni sono stipati milioni di balle di spazzatura: una bomba tossica pronta a esplodere». A rendere il quadro più fosco è l’abusivismo edilizio che ha consumato, almeno fino agli anni ’80, pinete e macchia mediterranea: case per le vacanze che già da qualche tempo sono abitazioni principali. L’area tra Varcaturo, Licola e Lago Patria conta 50mila abitanti, la sola parrocchia di don Carlo ne ha 20mila. «Hanno previsto un inceneritore in questo territorio così maltrattato e dispersivo sotto l’aspetto dell’aggregazione e della comunicazione - osserva don Carlo -. Significa penalizzarlo ulteriormente facendo gravare sulla nostra gente le scelte sbagliate, i disagi, i rischi per la salute di tanti anni di crisi dei rifiuti». La preoccupazione per il presente e l’incertezza per il futuro sta intanto facendo alzare voci di protesta: «Intanto invitiamo a denunciare alle forze dell’ordine i roghi e gli scarichi abusivi - spiega don Carlo. - Come parrocchia stiamo prendendo contatto con i Comitati fuochi che si sono costituiti in altre aree e con la Forania di Caivano, con cui coordineremo azioni mirate. A settembre avvieremo iniziative per protestare e avviare un dialogo con le istituzioni. Il tempo dell’attesa è finito».
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