mercoledì 21 febbraio 2024
Il ministro Schillaci: «Siamo allertati, ma tranquilli». Allo Spallanzani avviate le vaccinazioni per chi si reca in aree a rischio. In Brasile oltre 650mila casi nelle prime settimane del 2024
Consigli per i viaggiatori all'aeroporto di Fiumicino

Consigli per i viaggiatori all'aeroporto di Fiumicino - ANSA

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Sulla Dengue «la situazione in Italia è sotto controllo, ma siamo allertati e per questo motivo stiamo facendo tutto ciò che necessario. Al momento siamo tranquilli». Lo ha detto stamattina il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine della sesta edizione dell’Inventing for Life Health Summit, promosso da Msd Italia al Maxxi di Roma.

Una settimana fa una Nota del ministero, su disposizione del direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, aveva innalzato il livello di allerta e vigilanza degli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) e dei Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile (Sasn) «nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia» segnalati sul sito dei Centers for Disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti o dove è presente la zanzara (Aedes aegypti) che è vettore della malattia. Usmaf e Sasn sono invitati a mantenere libere da fonti di infezione le aree aeroportuali e portuali e a vigiliare attentamente sulla disinsettazione degli aerei.

La Dengue, spiega il sito del ministero della Salute, è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere Aedes infettate dal virus Dengue, di cui esistono quattro diversi sierotipi. La malattia è molto diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, ma alcuni focolai epidemici si sono verificati anche in Europa.

«Sebbene nella maggior parte dei casi – prosegue il sito del ministero – l’infezione si presenti in forma asintomatica oppure come malattia febbrile autolimitante, sono state descritte forme gravi, talora con esito fatale». La malattia è endemica in oltre cento Paesi (in Africa, America, Sud e Sud Est Asiatico, Pacifico occidentale) ed è considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo, in aumento negli ultimi decenni.

Da ieri, all’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma, sono iniziate le vaccinazioni contro la Dengue nell’ambulatorio di malattie tropicali e del viaggiatore. Si tratta di una profilassi, ha spiegato in una intervista l’ex direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, Giovanni Rezza, destinata a chi deve intraprendere un viaggio dove la malattia è endemica. La vaccinazione, chiarisce l’ospedale, è a carico del paziente così come la visita infettivologica per malattie del viaggiatore/tropicale che dovrà precederla, durante la quale verranno forniti i consigli sui rischi e precauzioni correlati al viaggio.

Risale all’agosto scorso una allerta in Italia per due casi di contagi “autoctoni” cioè non legati ai viaggi in Paesi considerati a rischio: uno in Lombardia e uno nel Lazio. Proprio i casi autoctoni sono quelli che vanno indagati con maggiore attenzione, ha spiegato il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, perché sono più difficili da individuare: «Nella maggior parte, le manifestazioni cliniche sono forti influenze, mal di ossa, dolori agli occhi, a volte vomito». E una quota di questi contagi causa «forme più pesanti con encefaliti, e soprattutto la Dengue emorragica».

Pregliasco ha messo in guardia sul fatto che anche la zanzara tigre, che circola da noi a differenza della Aedes aegypti, è diventata capace di trasmettere la malattia se ha punto una persona contagiata: «L’anno scorso – ha aggiunto il virologo – i numeri erano in crescita: in Italia ci furono 82 casi autoctoni di Dengue, avvenuti direttamente nel nostro Paese, e 280 importati da viaggiatori tornati da luoghi in cui la malattia è endemica».

In Brasile è in corso un’ondata di Dengue, che ha provocato finora 113 morti in queste prime settimane del 2024 su 653.656 casi ritenuti probabili, con un aumento del 294% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Quanto al rischio di nuove pandemie, dopo il monito lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità su una ipotetica malattia X, il ministro Schilalci ha detto che «sulla base di quello che è successo per il Covid, credo che siamo in grado di fronteggiare una nuova pandemia». Sperando però che «non ci sia nessuna nuova pandemia per i prossimi 100 anni».

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