Il 2011 è stato l’anno nero nella raccolta fondi del non profit: più di una organizzazione su tre li ha visti diminuire. È quanto sostiene l’ultima edizione semestrale dell’indagine «L’andamento delle raccolte fondi nel terzo settore: bilanci 2011 e proiezioni 2012» realizzata dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano della donazione (IID) e presentata oggi a Roma. Secondo l’osservatorio, il quadro che emerge dall’analisi dei bilanci di 180 organizzazioni non profit («un campione statisticamente non rappresentativo – spiega il rapporto - ma significativo dell’intero Terzo Settore italiano») registra un forte calo per il 2011 e spegne anche le speranza di ripresa per il 2012. Il campione preso in considerazione è costituito dal 35% di organizzazioni impegnate nella cooperazione internazionale, il 29% sul tema dell’emarginazione sociale, il 26% in ambito di ricerca scientifica e salute e un 9% tra filantropia, cultura e ambiente. Le organizzazioni intervistate, spiega l’osservatorio, hanno registrato «un calo molto significativo delle raccolte fondi da privati (cittadini e imprese): solo il 24% ha aumentato la propria raccolta fondi nel 2011 rispetto al 2010, contro un 39% che non ha avvertito nessun cambiamento sostanziale e un 37% che dichiara di averla diminuita». Rispetto all’anno precedente, nel 2011 si è dimezzata al percentuale delle organizzazioni che hanno dichiarato di aver raccolto più fondi (passando dal 47% al 24%), mentre aumentano di 8 punti percentuali quelle che peggiorano. Aumentano dal 24% al 39%, invece, quelle che mantengono costante la propria raccolta fondi. Un «quadro a tinte fosche», anche quello che si presenta leggendo i primi dati dell’anno in corso. «Nel primo semestre del 2012 - spiega l’osservatorio - le organizzazioni che hanno stimato di aver raccolto di più dai privati sono solo il 14% contro un 39% che dichiara di stimare un peggioramento delle stesse». Il 2011 non si salva neanche per quanto riguarda le entrate totali delle diverse organizzazioni coinvolte: «Diminuiscono di ben 17 punti percentuali le organizzazioni non profit che migliorano, mentre aumentano di 4 punti quelle che peggiorano, attestandosi al 37% del campione». Tra le organizzazioni che hanno migliorato la propria raccolta fondi nel 2011, la maggioranza dichiara un aumento tra il 5% e il 14%. «Delle 42 organizzazioni non profit che migliorano – spiega l’osservatorio -, la maggior parte, si collocano nel settore Salute e ricerca scientifica che, nonostante abbia sofferto una variazione in negativo più importante rispetto alle altre categorie, resta comunque il settore che ha “peggiorato meno” le proprie raccolta fondi nel 2011. Inoltre la maggior parte delle organizzazioni che ha migliorato la propria la raccolta fondi ha migliorato anche le entrate totali rispetto all’anno prima». Sono 63 su 180, invece, le organizzazioni che peggiorano la propria raccolta nel 2011. «La maggioranza (60%) riferisce una contrazione superiore al 15% e di queste un 7% va oltre il 50%. E il 73% di questa fetta dichiara di aver avuto anche una contrazione dalle entrate totali». L’andamento negativo delle raccolte fondi, spiega Franco Vannini, Coordinatore comitato associati Iid, richiede lo «sviluppo di iniziative sempre più professionalmente adeguate, grazie all’instancabile lavoro di preparati fundraiser. Non va però dimenticato che la crisi deve essere vista anche come un’opportunità irrinunciabile di alzare la testa per l’economia civile che sa e vuole presentarsi sulla scena come realtà sempre più convincente nei servizi resi, conveniente per i cittadini e qualificata da enti terzi. L’Istituto, con la sua attività di verifica e monitoraggio costante, è al servizio di questo non profit virtuoso».