sabato 6 agosto 2011
Il debito medio delle famiglie italiane, alla fine del 2010, ha superato i 19.000 euro. Nell'ultimo anno ha registrato un aumento di 3.200 euro. Il dato emerge da un'indagine della Cgia di Mestre. Mutui per l'acquisto o la ristrutturazione dela casa, prestiti per l'acquisto di beni mobili e credito al consumo le ragioni principali. Cresce anche il rischio usura.
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Il debito medio delle famiglie italiane, alla fine del 2010, ha superato i 19.000 euro. Nell'ultimo anno ha registrato un aumento di 3.200 euro. Il dato emerge da un'indagine della Cgia di Mestre. Gli italiani, spiega la ricerca, si sono indebitati principalmente con mutui per l'acquisto della casa, per prestiti per l'acquisto di beni mobili, credito al consumo e finanziamenti finalizzati alla ristrutturazione della casa.L'aumento cospicuo tra 2009 e 2010 prova che gli effetti della crisi pesano sempre più sui bilanci delle famiglie. A livello provinciale le difficoltà maggiori sono per le famiglie residenti in provincia diRoma (debito pari a 27.727 euro), seguite da quelle di Lodi (27.479) e di Milano (27.241). Al quarto posto si colloca Prato (25.912), al quinto Varese (25.085) e al sesto Como (24.608).Il record della crescita del debito delle famiglie, tra l'1 gennaio 2002 (data dell'introduzione dell'euro) e il 31 dicembre 2010, appartiene alla provincia di Taranto (+197,8%). Seguono Caserta (+186,2%), Napoli(+184,3%) e Chieti (+177,3%). Chiude la classifica la provincia di Bolzano, con il +60%.Sempre in questo periodo la crescita dell'indebitamento medio delle famiglie è più che raddoppiato, la crescita è infatti del 131%. Nello stesso arco di tempo, invece, l'inflazione a livello nazionale è cresciuta del +18% circa.Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, «tendenzialmente la maggiore incidenza del debito sul reddito la ritroviamo tra i nuclei famigliari con possibilità economiche medio-basse». «È chiaro che con il perdurare della crisi economica questa situazione non tende a migliorare - aggiunge - non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali». «Con la contrazione dei prestiti effettuati dalle banche in questi ultimi anni - prosegue - ho l'impressione che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell'usura si diffonda sempre di più e non solo nel Mezzogiorno».
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