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L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha fatto sapere di "aver ricevuto richiesta di autorizzazione all'immissione condizionale in commercio per il vaccino contro il Covid-19 sviluppato da AstraZeneca e Università di Oxford". In una nota, l'istituto sottolinea che la valutazione procederà con una tempistica accelerata e un parere potrebbe essere emesso entro il 29 gennaio, con la riunione del comitato scientifico per i medicinali per uso umano. Il vaccino AstraZeneca è già in uso in Gran Bretagna.
Proprio sul vaccino "europeo" AstraZeneca-Oxford avevano puntato, nel prenotare le dosi, l'Unione Europea e in particolare l'Italia. Salvo poi aumentare le richieste alla Pfizer quando ci si è resi conto che i tempi si stavano allungando. L’Italia, all’interno del piano europeo, dovrebbe ricevere oltre 40 milioni di dosi da AstraZeneca.
"Buone notizie. AstraZeneca ha presentato il dossier all'Agenzia europea del farmaco (Ema) per far autorizzare il suo vaccino in Ue. L'Ema valuterà la sicurezza e l'efficacia del vaccino. Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere scientifico positivo, lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l'uso in Europa". Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, su Twitter.
Se approvato, AstraZeneca disponibile dopo 2 settimane
"Considerate le due dosi a persona, con Pfizer-BioNTech e Moderna, abbiamo già abbastanza vaccini per 380 milioni di europei" ha riferito Sandra Gallina, capo negoziatore dell'Ue con le case farmaceutiche per il vaccino anti Covid, in un'audizione alla commissione Salute dell'Europarlamento. "Il 29 gennaio potrebbe essere la data" per l'approvazione del vaccino di AstraZeneca, ha aggiunto. "Però siccome teniamo così tanto alla sicurezza, l'Ema è assolutamente indipendente".
Quanto ai tempi sulla disponibilità del nuovo vaccino, ha detto: "Speriamo che la casa farmaceutica faccia le prime consegne due settimane dopo l'autorizzazione, proseguendo con due consegne al mese. Ma questo è tutto in divenire e deve essere discusso con gli Stati membri".
L'infettivologo Bassetti: può essere la svolta
"Per l'Italia potrebbe essere una svolta, visto che ci abbiamo puntato molto fin da subito" commenta l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Si tratta di un vaccino semplice da somministrare e conservare, perché più tradizionale rispetto a quelli di Pfizer e Moderna - spiega Bassetti - Un vaccino sicuramente molto utile per le persone sotto 55 anni, nelle persone anziane invece andrà valutato meglio, ma abbiamo gli altri e vanno usati tutti per le diverse fasce di età". L'infettivologo aggiunge: "Mi auguro che, anche grazie all'approvazione di questo vaccino a cui potrebbe aggiungersi quello della Janssen (del Gruppo Johnson & Johnson), potremo esserne fuori per l'estate. Più vaccini abbiamo e più è semplice".
Arrivata in Italia la prima consegna di Moderna
Intanto è arrivata in Italia la prima fornitura di 47mila dosi di vaccino Moderna. Il furgone, proveniente dal Belgio, ha varcato la frontiera al passo del Brennero nel cuore della notte. Preso in consegna dal 7/o Reggimento carabinieri di Laives e da guardie giurate, è stato scortato fino all'Istituto Superiore di Sanità di Roma.
Il carico, consegnato alle 12 a Roma all'Istituto superiore di sanità, sarà distribuito da domani, dando priorità alle Regioni che ne hanno più bisogno.