Il Capo dello Stato e' accompagnato dal sindaco, Piero Fassino. Ad accoglierlo, oltre a John e Lapo Elkann, monsignor Guido Fiandino, concelebrante della funzione. Napolitano ha risposto agli applausi della folla con un cenno di saluto. Una volta entrato nella cattedrale, ha salutato la vedova di Agnelli, Marella, Lavinia Borromeo e i figli Oceano e Leone, poi ha preso posto nel banco in prima fila, insieme, fra gli altri, al ministro Elsa Fornero.CENTINAIA TORINESI DAVANTI AL DUOMO, FOLLA IN CHIESASono già almeno un centinaio i torinesi che si sono presentati in piazza San Giovanni, davanti al Duomo, per la messa dell'avvocato Agnelli. Attendono dietro una transenna l'arrivo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sul lato opposto del sagrato. Allestito anche un maxischermo, da cui le persone che non riusciranno ad entrare in Chiesa potranno assistere alla cerimonia celebrata dall'arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia. John Elkann, con la moglie Lavinia, e Lapo Elkann, sono davanti al portale della chiesa e stringono le mani a chi entra. Tante le autorità presenti in chiesa, tra cui l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, manager e politici. Tra le tante autorità, il ministro Profumo, Giulio Tremonti, Gianni Letta, il presidente della Fieg Giulio Anselmi. Presenti anche gli ex manager Fiat Paolo Fresco e Cesare Romiti, la Juventus, rappresentata dal presidente Andrea Agnelli, dall'amministratore delegato Giuseppe Marotta, dall'allenatore Antonio Conte e dal capitano Gigi Buffon.ASSENTE IN DUOMO FIGLIA MARGHERITA Manca soltanto la figlia Margherita alla cerimonia solenne nel Duomo di Torino per i dieci anni della morte di Gianni Agnelli. Neppure in un momento di raccoglimento, che ha riunito i vari rami della famiglia, sembrano quindi superati i dissidi nati dopo la morte dell'Avvocato sulla sua eredità.LAPO ELKANN RICORDA IL NONNO CON MANO SUL CUORE Lapo Elkann, interpellato dai giornalisti che gli chiedevano un commento, si è limitato a portarsi la mano sul cuore e a scuotere la testa come per voler far capire che la figura dell'Avvocato è nel suo cuore ma non intende parlare. Sergio Marchionne, prima di entrare nella cattedrale si è intrattenuto con John e Lapo Elkann, scambiando con loro sorrisi, abbracci e qualche saluto. Alla funzione assistono i ministri Grilli, Profumo e Fornero, Gianni Letta e Giulio Tremonti. Per il mondo imprenditoriale finanziario ci sono Luca Cordero di Montezemolo, Bazoli e Guzzetti, Gianluigi Gabetti, Cesare Romiti, Andrea e Allegra Agnelli. Nutrita anche la partecipazione del mondo dello sport: tra gli juventini anche Nedved, Ravanelli, Ferrara, Gentile, Morini e Tacconi.MONTEZEMOLO: PER ME E FERRARI PUNTO DI RIFERIMENTO La Ferrari ricorda, sul proprio sito web, Giovanni Agnelli nel decennale della scomparsa. Lo fa attraverso uno scritto a firma Luca di Montezemolo. "Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa dell'Avvocato Agnelli - è l'incipit del testo sottoscritto dal presidente del Cavallino Rampante - una persona che è stata determinante nella storia della Ferrari e ha costituito un costante punto di riferimento dapprima per il nostro Fondatore e poi per me". "Ricordo bene - prosegue Montezemolo - i momenti difficilissimi che ha vissuto la nostra azienda e quanto sia stato importante il suo supporto. Dieci anni fa dedicammo a lui la monoposto, la F2003-GA, che disputò e vinse entrambi i titoli iridati in Formula 1 e quei successi ebbero quindi un valore ancora più speciale per ognuno di noi". "Personalmente, nonostante sia passato un decennio - conclude Montezemolo - l'Avvocato Agnelli continua a mancarmi moltissimo. Da lui ho imparato ad amare il nostro Paese e, contemporaneamente, a guardare oltre i suoi confini valorizzandolo nel mondo. Potermi confrontare costantemente con lui, condividerne la straordinaria curiosità e la sua visione di quello che accadeva nel mondo è stato un privilegio straordinario".PAPA: S'IMPOSE A MONDO PER QUALITÀ IMPRENDITORE"Una personalità che, per oltre mezzo secolo, si impose all'attenzione nazionale e internazionale per le sue notevoli qualità di imprenditore". Così Benedetto XVI parla di Gianni Agnelli, di cui ricorda la "fede cristiana", nel messaggio inviato tramite il cardinale Bertone in occasione della Messa a dieci anni dalla morte. Nel telegramma a firma del cardinale Bertone, inviato all'arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia in occasione della messa di suffragio "del senatore Giovanni Agnelli, a dieci anni dalla sua scomparsa", il Papa affida al presule "l'incarico di significare alla consorte signora Marella, ai familiari, alle autorità - in particolare al signor presidente della Repubblica -, ed ai presenti tutti al sacro rito, la Sua sentita partecipazione e la Sua preghiera per una personalità che, per oltre mezzo secolo, si impose all'attenzione nazionale e internazionale per le sue notevoli qualità di imprenditore". Nel ricordare la "fede cristiana" di Agnelli, che "ne ha coronato la lunga e feconda esistenza", il Papa "affida sua anima alla materna intercessione della Vergine Consolata, tanto venerata a Torino", impartendo la benedizione apostolica. Al termine del messaggio, il card. Bertone aggiunge il suo "personale e orante ricordo".NOSIGLIA: ANCORA TRACCE DEL SUO STILE"A due anni dal mio ingresso come arcivescovo di Torino, percepisco con chiarezza le tracce, ancora oggi presenti, del suo lavoro e dello stile che ha impresso alla sua azienda e alla stessa città di Torino, che hareso, alla guida della Fiat, famosa in tutto il mondo". Lo ha detto l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, nell'omelia che ha tenuto durante la Messa per i dieci anni della scomparsa dell'Avvocato Gianni Agnelli. "È importante, a dieci anni della sua morte - ha aggiunto - manifestare anche pubblicamente i sentimenti di riconoscenza per quei frutti che possiamo cogliere ancora oggi del suo lavoro".
Duomo affollato per la celebrazione di commemorazione per i dieci anni dalla scomparsa di Giovanni Agnelli. Il messaggio di Benedetto XVI.
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