venerdì 20 marzo 2020
On line il bando per 300 medici volontari. In Lombardia trascorso un mese dal primo caso nel Lodigiano. La Ue mette in pausa il Patto di stabilità
Reparto di terapia intensiva all'ospedale della Nuova Poliambulanza a Brescia. 61 pazienti gravi sono stati spostati dalla Lombardia in altre regioni

Reparto di terapia intensiva all'ospedale della Nuova Poliambulanza a Brescia. 61 pazienti gravi sono stati spostati dalla Lombardia in altre regioni - Fotogramma

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Sono complessivamente 37.860 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.670. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 47.021. Dei malati 16.020 sono ricoverati con sintomi e 19.185 sono quelli in isolamento domiciliare. Il problema più grave sono i ricoveri in terapia intensiva: 2.655, 57 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.

Sono invece 5.129 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 689 in più di ieri. Mentre i morti hanno superato le 4.000 unità: 4.032, con un incremento rispetto a mercoledì di 627. È il maggior incremento dall'inizio dell'emergenza. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l'aumento era stato di 427.

La Ue mette in pausa il Patto di stabilità

Una mossa "senza precedenti", in un periodo "eccezionalmente difficile": la Commissione europea mette in pausa il Patto di stabilità e tutte le regole di bilancio, attivando la clausola di salvaguardia che dà ai Governi la possibilità di spendere tutto quello che serve per fare fronte all'emergenza Coronavirus. Nessuno aveva mai pensato prima d'ora di ricorrere all'uscita d'emergenza prevista dal Patto, ma la gravità della situazione ha convinto Bruxelles ad agire il prima possibile.

Ora tocca al Consiglio, cioè ai Governi, approvare lo stop temporaneo delle regole. E non sarà l'ultimo colpo che la Commissione ha in canna: la presidente Ursula von der Leyen e il commissario Paolo Gentiloni aprono all'idea dei Coronabond, pronti a sostenerli se fossero strutturati in maniera efficace.

La decisione viene accolta da Roma con soddisfazione: si tratta "di un ulteriore, importante strumento - dice il premier Giuseppe Conte - che tornerà utile a integrare la strategia di risposta europea alle gravi conseguenze sociali ed economiche dell'emergenza sanitari.

È on line il bando per 300 medici volontari, bisogna rispondere subito

"Stasera siamo riusciti, come da proposta anticipata dal premier Conte ieri, ad aprire un bando online, che è quindi ora attivo, per consentire a tutti i medici italiani che vogliono e possono aderire alla task force che Borrelli coordinerà da domani mattina. Un bando per 300 medici volontari" da mandare nelle regioni più colpite dal coronavirus, Lombardia in primis. Così il ministro Francesco Boccia. "Una chiamata alle armi della sanità, un'operazione mai fatta prima - aggiunge -, ma bisogna rispondere subito perché dobbiamo chiudere in 24 ore".

Il Piemonte chiede aiuto

Oltre tremila contagi e un numero di morti mai così alto dall'inizio dell'emergenza. Il Piemonte non vuole diventare un'altra Lombardia e, dopo aver minacciato di andare per proprio conto nelle misure per limitare i contagi, chiede aiuto al governo. "Abbiamo bisogno di materiali, uomini", sottolinea il governatore Alberto Cirio, che in una lettera al premier Giuseppe Conte parla di "situazione drammatica": "Le nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni - è il suo allarme - i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno, avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale".

In Lombardia 2.380 casi in più in un giorno

In Lombardia, "i pazienti positivi sono 22.264, +2.380 rispetto a ieri, i ricoverati sono 7.735, con un aumento di 348, a cui vanno aggiunti 1.050 persone ricoverate in terapia intensiva, 44 in più, mentre i decessi sono 2.549, 381 in più". Sono i numeri resi noti dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che ha aggiunto che sono 4.235 i dimessi.

A Milano e provincia "sono positive 3.804 persone, 526 in più di ieri, un aumento significativo ma minore della crescita di ieri che era di 638". Lo ha detto ancora Gallera. A Milano città il dato è di 1550 positivi. Questi dati sono frutto di quel "folle week end", ha detto, quello del 7 e 8 marzo.

Il contagio corre ancora nelle province di Bergamo e Brescia, le più colpite dall'epidemia. Nel bergamasco sono 5.554 le persone contagiate, 509 più di ieri, nel bresciano 4.648, 401 in più rispetto a ieri. Lo ha detto l'assessore Giulio Gallera. In provincia di Cremona i contagiati sono 2.392, in crescita di 106, nel Lodigiano 1.597, 69 più di ieri, in provincia di Monza Brianza 816, 321 più di ieri. Nel Mantovano i covid positivi sono 723 (+87), nel Pavese 1.105 (+9).


Un mese fa il primo caso di coronavirus in Lombardia

"Il 20 febbraio alle 21 arriva sul mio cellulare la telefonata del primo caso positivo. Un minuto dopo ho avvisato il presidente Fontana e dopo un mese siamo qui: è cambiata la nostra regione, il nostro modo di vivere, ci abbiamo messo un po' noi cittadini a capire con chi avevamo a che fare, mentre il sistema sanitario ha reagito subito con una forza incredibile": così l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha iniziato il suo quotidiano collegamento su Facebook, ricordando che da un mese esatto la Lombardia vive l'emergenza coronavirus.

"In meno di 12 ore è arrivato qui il ministro della Sanità e con lui è stata predisposta una zona rossa, a meno di 24 ore dall'individuazione del primo caso - ha ricordato Gallera - Da lì è partita una grande corsa a dimostrare che il sistema poteva reggere e si riusciva a dare cure a tutti".

61 malati spostati dalla Lombardia in altre regioni

Sono 61 finora i pazienti spostati dalle terapie intensive degli ospedali lombardi verso altre regioni. Circa un terzo sono positivi al coronavirus, gli altri hanno gravi patologie. L'obiettivo è liberare posti letto in rianimazione nella regione più colpita dall'epidemia e con gli ospedali ormai al limite. A coordinare e organizzare i viaggi sono gli operatori della Cross, la struttura della Protezione civile che si occupa dei trasferimenti di pazienti in situazioni di emergenza. Dall'8 marzo è attiva la sede di Pistoia che non si è mai fermata. Si lavora a un ritmo di quasi 5 persone trasferite ogni giorno. Le più lontane sono state portate in Sicilia e Calabria. Le ultime due, oggi, sono in viaggio verso Puglia e Toscana.

3.359 i medici contagiati

È salito a 3.359 il numero dei medici contagiati, 659 in più rispetto agli ultimi dati di due giorni fa. Un numero che rappresenta - dice la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) - il 10% del totale. Intanto si l'elenco dei medici deceduti sul Portale Fnomceo: Francesco Foltrani, medico di Medicina Generale di Macerata, Andrea Carli, medico di Codogno in pensione deceduto la notte scorsa in India ove era andato in viaggio.

Ecco come potranno essere impiegati i militari in questa emergenza

"I militari possono eseguire posti di blocco, identificare persone da segnalare alle autorità competenti e perquisirle, se necessario". A spiegare le funzioni dei militari dell'operazione 'Strade Sicure', che in queste ore i prefetti stanno reimpiegando sul territorio nei controlli per il rispetto delle misure anti-coronavirus, è il generale Marco Bertolini. Bertolini precisa che con lo schieramento dell'esercito "non si tratta di militarizzare il territorio, ma di fornirne un ulteriore controllo in una fase di emergenza. I militari svolgeranno dunque, funzioni che in generale non hanno, come quella di pubblica sicurezza. È chiaro che il numero di unità da dislocare in determinati punti, come i parchi o altre zone, è discrezionale e dipende dalle situazioni e dalle valutazioni dei prefetti nei vari territori".

A Milano con la rimodulazione dei servizi, decisa stamane in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la presenza degli assessori regionali Riccardo De Corato e Pietro Foroni, secondo le indicazioni del ministro dell'Interno, 114 unità di militari dell'Esercito di Strade Sicure verranno impiegate direttamente nel controllo delle misure di contenimento della diffusione del virus. Lo fa sapere la Prefettura di Milano.

L'Esercito è in campo da oggi in Sicilia sul fronte dell'emergenza da coronavirus. Le modalità dell'intervento, disposto dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese su richiesta del presidente della Regione Nello Musumeci, sono state concordate in funzione di supporto alle forze di polizia. Palermo è per ora l'unica città siciliana in cui vengono attuate le nuove regole d'ingaggio per i trenta soldati già presenti sul territorio per l'operazione "Strade sicure". Poi toccherà ad altre città. Con il prefetto e il questore di Palermo i vertici dell'Esercito hanno tracciato oggi una mappa delle aree di intervento. I soldati appoggeranno le forze dell'ordine nei controlli e nelle limitazioni di movimento delle persone.

Da Codogno disinfettante gratis per ospedali e case di cura

"Quando eravamo chiusi dentro, avevamo intuito che il problema erano le mascherine e i disinfettanti. Per le prime non potevamo fare niente, ma per i secondi ci siamo messi subito in moto": così Lorenzo Nicolini, ingegnere e coordinatore del gruppo comunale di Protezione civile di Codogno, spiega come si sia riusciti a impiantare, in pochissimo tempo, nella cittadina del lodigiano, un impianto per la produzione di liquido disinfettante, che ora viene distribuito gratuitamente a ospedali, comuni e case di cura di tutta la Lombardia. "Dieci giorni fa abbiamo avviato la produzione di ipoclorito di sodio per sanificare gli ambienti, e oggi ne riusciamo a produrre - racconta Nicolini - 1.200 litri al giorno. Solo l'altro giorno ne abbiamo mandati 1.000 litri agli Spedali Civili di Brescia".

Le macchine per produrre l'ipoclorito di sodio sono state concesse in comodato d'uso da una ditta milanese, mentre sale e bottiglie sono state donate da altri, e tutto viene realizzato grazie al lavoro dei 50 volontari circa della protezione civile comunale di Codogno, che fa da riferimento a tutta la provincia.

Il primato (non invidiabile) della Valle d'Aosta

La Valle d'Aosta ha superato la Lombardia per l'incidenza rispetto alla popolazione del numero di malati di coronavirus Covid-19. I casi presenti nella regione alpina (esclusi i decessi e i guariti), secondo gli ultimi dati forniti dalla Protezione civile, sono 257 cioè 2 su mille abitanti contro 1,5 attualmente positivi su mille abitanti della Lombardia.

In Veneto 206 contagiati in più

Sono 4.237 i positivi al Coronavirus in Veneto, con una crescita di 206 contagiati rispetto a stamane. Lo rende noto stasera la Regione Veneto. In isolamento domiciliare vi sono 12.432 persone. I deceduti sono 140, 9 in più della rilevazione precedente. Dopo il caso rilevato stamane, nessun nuovo contagiato a Vò. In terapia intensiva vi sono 246 pazienti, 10 in più di stamane, mentre i dimessi sono 239.

Si aggrava la situazione in Campania

È di 749 casi positivi (su 3.845 tamponi effettuati), 17 vittime e 30 guariti il bilancio dell'emergenza coronavirus in Campania, secondo i dati, aggiornati alle 15 di oggi, diffusi dall'Unità di crisi della Regione. Il maggior numero di casi si registra in provincia di Napoli (416), seguono Salerno con 115 e Avellino, che con 97 casi, in rapporto alla sua popolazione, risulta al momento la più
colpita. Seguono le province di Caserta, 96 casi, e Benevento, otto casi.

17 morti in Abruzzo

Sale a 17 in Abruzzo il numero delle persone morte e risultate positive al Covid-19. I casi positivi sono 450, cioè 65 in più rispetto a ieri sera, in base alle analisi svolte dal laboratorio di Pescara, centro di riferimento regionale, anche attraverso l'Istituto Zooprofilattico di Teramo. 48 le persone ricoverate in terapia intensiva negli ospedali abruzzesi.

Crescono i casi anche in Friuli Venezia Giulia

Salgono a 655 i tamponi positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia, con un incremento di 55 casi rispetto al picco di ieri. Anche i decessi aumentano: sono 2 in più rispetto a ieri e portano il totale a 38 morti: 10 a Udine, 1 a Pordenone, 27 tra Trieste e Gorizia. Tutte le persone decedute avevano pluripatologie. Lo rende noto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi.

Il maggior numero di casi positivi si registra nell'Udinese (295) e in nel Triestino (216); seguono il Pordenonese con 114 casi e il Goriziano con 30. Aumentano anche le persone guarite, che sono ad oggi 58, e quelle dichiarate clinicamente guarite, che sono 5, una in più di ieri. Sono in isolamento domiciliare 380 persone, quelle ricoverate nelle strutture ospedaliere sono 143 (+9 rispetto a ieri) e 38 quelle in terapia intensiva.

Pure a Treviso in azione i droni per i controlli

Un altro capoluogo veneto, dopo Vicenza, mette in azione i droni per i controlli sul territorio: Treviso. "Il drone - ha detto il sindaco, Mario Conte - sarà usato non solo per monitorare il traffico e registrare le targhe dei veicoli in transito, ma anche per eventuali ulteriori controlli. Inoltre sono attive tutte le 150 telecamere di videosorveglianza nel comune e anche il targa system". I controlli nella città vengono fatti a tappeto: tre pattuglie per turno fanno blocchi a 'random' in più ore e zone al giorno, fermando tutti e identificando tutti". Un sistema che, nelle intenzioni del sindaco, servirà, specie col passaparola, a evitare di uscire da casa a chi non ha reali necessità.

Festa in strada a Torino, la polizia indaga

Una festa in piena regola in mezzo alla strada per farsi beffe dell'emergenza Coronavirus con musica, balli e persino dei colpi di pistola (a salve) dal balcone. È successo a Torino nel quartiere Falchera. Il video è cirocalto sul web ed è arrivato alla polizia. Gli
investigatori sono riusciti a trovare l'autore degli spari, un uomo che è stato denunciato. Accertamenti sono in corso per risalire all'identità dei partecipanti al festino.




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