martedì 8 novembre 2011
​La seconda Corte d'appello di Caltanissetta ha rigettato dichiarandola inammissibile la richiesta di revisione del processo a Bruno Contrada, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
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La seconda Corte d'appello di Caltanissetta ha rigettato dichiarandola inammissibile la richiesta di revisione del processo a Bruno Contrada, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. I giudici si sono riservati 90 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. "Le dichiarazioni di Vincenzo Scarantino su Bruno Contrada erano note, e non sono state certo disvelate dal libro del dottor Ingroia, perché ne avevano già parlato alcuni quotidiani e le agenzie di stampa riportando che il pentito lo aveva definito uno spione che informava Cosa Nostra". Lo ha affermato il sostituto procuratore generale di Caltanissetta Antonino Patti nell'udienza per la revisione del processo all'ex funzionario del Sisde."Io mi trovo qui, in questa sede non certo per riacquistare la libertà perchè non so che cosa farmene, a parte il fatto che il prossimo anno finirò di scontare la mia condanna. Attualmente sono ai domiciliari per motivi di salute e l'eventuale libertà non cambierebbe il mio modo di vivere. Non sono qua neanche per ottenere unrisarcimento pecuniario, non lo accetterei per una questione di principio. L'ho fatto soltanto, unicamente, ed esclusivamente per evitare di lasciare ai miei figli, ai miei nipoti, un nome infamante. Solo per questo". Lo ha detto l'ex dirigente del Sisde Bruno Contrada, che ha reso dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta.
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