mercoledì 8 gennaio 2014
​Non si sblocca l'intricata vicenda burocratica dei genitori bloccati da settimane nel Paese africano. I visti degli italiani sono ormai scaduti e le autorità locali non li hanno rinnovati. Rimanere, per restare accanto ai bambini adottati, non è più possibile. Il governo di Kinshasa ha preso l'impegno di verificare i documenti quanto prima.
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Tutte le famiglie italiane andate nella Repubblica democratica del Congo per concludere le adozioni, e bloccate da settimane, dovranno rientrare in patria, ma senza i figli adottati. Poi il governo di Kinshasa verificherà i casi e deciderà. L'intricata vicenda burocratica non si è quindi sbloccata. Lo ha detto Cristina Nespoli, presidente di Enzo B, uno degli enti che stanno seguendo queste adozioni. «I genitori - spiega Nespoli - torneranno tutti, come chiedono le autorità del Congo, che non hanno rinnovato i visti scaduti. Il governo di Kinshasa ha preso l'impegno di verificare quanto prima i documenti delle famiglie italiane».
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