sabato 8 febbraio 2014
L'allarme della Coldiretti: migliaia di aziende sott'acqua, raccolti perduti, animali annegati. Ma preoccupa soprattutto il dissesto idrogeologico del territorio.
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Decine di milioni di euro di danni in agricoltura con migliaia aziende finite sott'acqua e i raccolti di cereali andati perduti per soffocamento delle piantine, coltivazioni di ortaggi invernali come broccoli e cavolfiori andate perdute, pregiati vigneti sommersi ancora a rischio ma anche decine di migliaia di animali morti annegati, serre distrutte, macchine agricole, attrezzature ed impianti di lavorazione rovinate. È questo il bilancio provvisorio dei danni in agricoltura tracciato dalla Coldiretti sugli effetti della recente ondata di maltempo che ha colpito la penisola.A causa dell'isolamento provocato dalla neve molti allevatori non hanno potuto consegnare il latte munto nelle stalle ma a preoccupare - continua la Coldiretti - è anche il dissesto idrogeologico nei territori colpiti dove si sono verificate frane e gli smottamenti che hanno interessato i terreni ma anche le strade con difficoltà di circolazione. Mentre si attende l'arrivo della nuovo ondata di maltempo - prosegue la Coldiretti - sono in corso le verifiche per avviare le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti.La situazione è difficile ma nelle campagne riferisce la Coldiretti - è scattata la solidarietà degli agricoltori per aiutare le aziende in difficoltà. Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Servono le opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque in una situazione in cui nell'82% dei comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni. A questa situazione però - conclude la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato che ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata.
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